Borghi abbandonati: sono 6mila e sono tutti da riscoprire

Straordinari gioielli di storia, l’anima del nostro territorio, un’immensa ricchezza culturale. Sono ben 6.000 in Italia, secondo i dati Istat (contando anche stazzi e alpeggi), i borghi abbandonati.

Straordinari gioielli di storia, l’anima del nostro territorio, un’immensa ricchezza culturale. Sono ben 6.000 in Italia, secondo i dati Istat (contando anche stazzi e alpeggi), i borghi abbandonati.

Minacciati dall’incuria, da politiche inadeguate, dalla mancanza di vigilanza e progettualità da parte delle istituzioni, dall’abbandono.

La denuncia parte da Italia Nostra, che rivolge un appello rivolto alle istituzioni affinché possano essere messe in atto buone pratiche, come il progetto d’avanguardia appena partito per il recupero dello splendido borgo di Monte Sant’Angelo, uno dei tre siti UNESCO della Puglia.

“Obiettivo del progetto il recupero del Centro Storico, delle mura medievali, dei terrazzamenti, e l’ampliamento della buffer zone, avviata da tempo in collaborazione con il Comune di Monte Sant’Angelo, la Tecnische Universitaet Wien, l’Università Federico II di Napoli, la Scuola Ingegneria e Architettura di Bari. E il progetto è finalmente partito in questi giorni: 60 neoarchitetti austriaci hanno visitato e studiato Monte Sant’Angelo per attivare un processo di rigenerazione urbana in questo centro di 12.000 abitanti che ha un forte decremento demografico”, spiega Maria Gioia Sforza, Consigliere Nazionale, Presidente Sezione Gargano e Terre dell’Angelo, di Italia Nostra,.

La parola d’ordine, dunque, è “rigenerare”.

Anche perché questi borghi restano fuori dal boom turistico che sta interessando proprio i piccoli paesini del nostro stivale. Nel 2017 hanno fatto registrare un’annata record con ben 95 milioni di presenze e una quota di stranieri molto rilevante (indagine del Centro Studi Turistici di Firenze e Confesercenti). La spesa turistica complessiva per i piccoli borghi è stimata in circa 8,2 miliardi di euro, oltre la metà della quale, il 54,8%, è dovuto a turisti stranieri. E sono stati proprio i visitatori provenienti da fuori l’Italia a dare il maggior contributo alla crescita: le presenze turistiche di stranieri nei borghi sono salite del 30,3% tra il 2010 ed il 2017, contro un calo del 5,4% per i turisti italiani.

Numeri entusiasmanti, a fronte dei quali si apre però una grande piaga.

Salviamo i borghi abbandonati, patrimonio inestimabile dove non è rimasto più nessun abitante.

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Roberta Ragni

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