Sempre più spiagge da favola e le Bandiere blu 2017 premiano 342 litorali, 49 in più rispetto allo scorso anno, con la Liguria che rimane prima in classifica.
Sempre più spiagge da favola e le Bandiere blu 2017 premiano 342 litorali, 49 in più rispetto allo scorso anno, con la Liguria che rimane prima in classifica.
La Foundation for Environmental Education (Fee) rende finalmente pubblica la lista delle spiagge con il mare più pulito delle coste italiane. Premiati 163 comuni e 67 approdi turistici che corrispondono a circa il 5% delle spiagge a livello mondiale.
Sul podio, a issare la bandiera sinonimo di acqua pulita e eco sostenibilità ambientale ci sono la Liguria che conquista 27 Bandiere Blu con 2 new entry , ovvero Camogli e Bonassola. Al secondo posto c’è la Toscana con 19 località seguita dalle Marche con 17.
Subito dopo, a tenere alto il Sud Italia c’è la Campania con 15 bandiere e l’ingresso di Sapri, il tacco dello stivale, ovvero la Puglia ne mantiene 11. C’è poi l’Abruzzo che tocca le 8 spiagge pulite grazie Giulianova e Roseto degli Abruzzi, mentre l’Emilia Romagna perde la bandiera di Cattolica scendendo a 6.
Otto bandiere per Veneto e Lazio, 11 per la Sardegna, 7 per la Sicilia, una in più rispetto allo scorso anno, grazie a Santa Teresa di Riva e per la Calabria. Due per il Molise, Friuli Venezia Giulia e Basilicata.
Sul fronte laghi invece: una bandiera per la Lombardia, 2 per il Piemonte e 10 per il Trentino Alto Adige che raddoppia rispetto all’anno scorso. Tutti i riconoscimenti vengono assegnati da una giuria nazionale, secondo dei criteri che vengono aggiornati di anno in anno, per spingere le Istituzioni a fare sempre meglio.
“È un percorso che porta in maniera dinamica ed efficace le amministrazioni locali a cogliere nuove sfide per la gestione sostenibile del territorio, mettendo al centro la connessione terra-mare. La salute del mare è strettamente correlata alla gestione del territorio”, spiega Claudio Mazza, presidente della Fee Italia.
Oltre alla qualità delle acque del mare, ci sono la pulizia, la vegetazione, l’accessibilità per tutti, mezzi di trasporto sostenibili, strutture adeguate e via dicendo.
Sul piano della salute del mare, per poter ricevere la Bandiera blu, le acque devono essere “eccellenti” secondo i risultati delle analisi che, nel corso degli ultimi quattro anni, le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente hanno effettuato nell’ambito del Programma nazionale di monitoraggio condotto dal ministero della Salute in collaborazione con il ministero dell’Ambiente.
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Solo dopo queste analisi, si valutano altri elementi come l’efficienza della depurazione, la raccolta differenziata, aree pedonali, piste ciclabili, aree verdi e arredo urbano, servizi di spiaggia, educazione ambientale, strutture alberghiere e sanitarie.
“L’impegno è fare in modo che le località turistiche orientate a perseguire un turismo di qualità e con minori impatti ambientali siano sempre di più e spingere il mercato in questa direzione”, chiosa Mazza.
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Dominella Trunfio