Le batterie ad alta prestazione, da produrre in casa con materiali di scarto

Prendete alcuni resti di metallo da una discarica; metteteli in un barattolo di vetro con una sostanza chimica comunemente reperibile in casa e, voilà: una batteria ad alte prestazioni. Un team di ricercatori della Vanderbilt University ha creato una batteria unica nel suo genere, perché è la prima al mondo ad essere stata progettata con gli scarti di ottone e acciaio

Prendete alcuni resti di metallo da una discarica; metteteli in un barattolo di vetro con una sostanza chimica comunemente reperibile in casa e, voilà: una batteria ad alta prestazione. Un team di ricercatori della Vanderbilt University ha creato una batteria unica nel suo genere, perché è la prima al mondo ad essere stata progettata con gli scarti di ottone e acciaio.

Modificando i due metalli con una sostanza chimica comunemente presente in casa, secondo gli studiosi è possibile creare una batteria che abbia la stessa potenza di una al piombo.

Il prototipo, non ancora progettato in scala reale, potrebbe rappresentare una svolta rispetto al mercato attuale delle batterie convenzionali perché il nuovo modello, oltre a essere ricavato da materiali di scarto, conterebbe liquido non infiammabile e idrossido di potassio, un sale a basso costo che si trova anche nei comuni detersivi da bucato.

“È in corso una rivoluzione della società contemporanea. Fino ad adesso le batterie sono rimaste off-limits ma grazie allo sviluppo di questo prodotto, dopo il collaudo, ognuno potrebbe imparare a costruirsele da solo. Un bel risparmio in termini economici e di sostenibilità ambientale”, spiega Cary Pint, professore di ingegneria meccanica alla Vanderbilt University.

Ricordiamo che una batteria impiega secoli per decomporsi e che lo smaltimento abusivo può causare danni al terreno e alle acque che vengono contaminate. Per questo, il mondo della scienza si sta evolvendo per il bene del nostro Pianeta. Vi avevamo già parlato, ad esempio, di come riciclare le batterie al litio con i funghi.

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Secondo i ricercatori, la chiave meno impattante è appunto ottenere elevate prestazioni da una batteria in ottone o acciaio che attraverso un processo di anodizzazione permette la reazione con l’elettrolita per immagazzinare e rilasciare energia. Così da rottami metallici comprese piccole viti è possibile costruire delle batterie funzionali.

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La nuova batteria di acciaio e ottone è stata testata per 5 mila cicli di carica consecutivi, l’equivalente di oltre 13 anni di carica quotidiana mantenendo oltre il 90% della sua capacità.

“Immaginate che le tonnellate di rifiuti metallici scartate ogni anno potrebbero essere usate per fornire uno stoccaggio di energia rinnovabile, invece di essere un peso per l’ambiente Pint.

Insomma una bella rivoluzione che speriamo diventi presto realtà, anche se il tutto avviene con un liquido acquoso contenente idrossido di potassio, ma la cui completa composizione non è stata divulgata.

Per leggere lo studio pubblicato su ACS Energy Letters, clicca qui

Dominella Trunfio

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