Una raccolta di foto dedicate al tema dello sfruttamento minorile. Gli sguardi fissi, spesso rassegnati, di questi bambini colpiscono il cuore. Da essi traspare la vita dura e vagabonda alla quale sono soggetti, costretti a vivere in un mondo di adulti senza scrupoli, privati della possibilità di essere bambini.
Nel mondo circa 200 milioni di minori lavorano, spesso a tempo pieno, privati di un’educazione adeguata, una buona salute e del rispetto dei diritti umani fondamentali. Esposti a forme di lavoro particolarmente rischiose, che mettono in pericolo il loro benessere fisico, mentale e morale, viene loro negato il diritto ad essere bambini. Circa otto milioni di loro sono sottoposti alle peggiori forme di lavoro minorile: la schiavitù, il lavoro forzato, lo sfruttamento nel commercio sessuale, nel traffico di stupefacenti e l’arruolamento come bambini soldato.
Steve McCurry è una persona molto sensibile a queste tematiche. Fotografo contemporaneo di fama internazionale è l’autore del celebre ritratto fatto nell’84 ad una ragazza afgana dagli occhi verdi, destinata a diventare icona del conflitto afgano, che ha reso celebre una copertina del “National Geographic”.
Le sue foto sono famose per l’espressività dei soggetti, spesso desolati. Questa desolazione la cogliamo nei loro occhi. La Birmania, la Cambogia, il Mali, l’Afganistan, sono luoghi vissuti dal fotografo sempre in prima linea, rischiando la vita per poter proseguire il suo lavoro e realizzare le foto.
L’infanzia rubata è una recente raccolta di sue foto dedicate al tema dello sfruttamento minorile. Gli sguardi fissi, spesso rassegnati, di questi bambini colpiscono il cuore. Da essi traspare la vita dura e vagabonda alla quale sono soggetti, costretti a vivere in un mondo di adulti senza scrupoli, privati della possibilità di essere bambini.
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