Capovolgendo le capsule mature che si formano dopo i fiori della bocca di leone, potete vedere i folletti spaventosi che la abitano
Vi siete mai divertiti a cercare i folletti? È uno dei miei passatempi preferiti quando viaggio. Ad esempio, quando lavoravo nel deserto, nel corso dei lunghi spostamenti in fuoristrada, in ogni roccia (era un deserto roccioso) e in ogni montagna vedevo i volti di esseri fantastici, i folletti, o spiritelli di Natura che animano qualunque cosa. Tutto senza fumare piante strane, ho anche le foto.
Un esempio? Il folletto delle Bocche di Leone (Antirrhinum majus L.) una pianta annuale molto comune e rustica, che fa fiori multicolori dall’aspetto simile a grosse labbra carnose. Le mie quest’anno sono nate gialle, si disseminano da sole, e crescono senza bisogno di innaffiature o cure particolari.
Da bambina mi divertivo a stringere la corolla ai lati e a fare aprire la bocca al leone, che aveva addirittura i denti, sopra gli stami e sotto gli stimmi del fiore. Si chiama corolla personata.
La spiga di fiori, una volta avvenuta l’impollinazione, si trasforma in una spiga di frutti, capsule nelle quali a maturità, quando sono secche, si aprono tre forellini.
Nei miei giochi di bambina erano delle piccole saliere, con le quali condivo i miei piatti di semini neri.
Staccate dalla pianta una spiga di capsule mature e capovolgetela. Non farete alcun male alla pianta perché, essendo una specie annuale, una volta prodotti i semi tutta la pianta morirà: darete una mano alla sua diffusione, spargendo i semi in giro.
Li vedete i folletti? Sembrano anche leggermente cattivelli, mi ricordano le Tsanta. Brrrr!
Buon divertimento, alla ricerca dei folletti!