Nel giugno 2011 è stato annunciato Smart Seoul 2015, un progetto ambizioso che punta a trasformare entro il 2015 la capitale delle Corea del Sud in una Smart City a tutti gli effetti. Dopo aver ospitato i giochi olimpici, il campionato mondiale di calcio e nel 2010 il summit del G20, la città da 10 mln di abitanti, vuole raggiungere un altro obbiettivo importante.
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Il progetto di Seoul smart city è focalizzato sulla creazione di un rapporto più collaborativo tra città e cittadini e sulla implementazione e diffusione, in tutti gli aspetti della vita quotidiana, dell’innovazione tecnologica e dell’ICT. La strada è, quindi, quella di una trasformazione in una metropoli digitale e sempre connessa.
Naturalmente lo scopo di questa massiccia digitalizzazione non è semplicemente quella di diffondere le tecnologie più avanzate ma fare in modo queste siano al servizio del benessere dei cittadini e consentano di ottimizzare tutti i processi in una chiave di sostenibilità ambientale e di migliore qualità della vita.
I tre pilastri di Smart Seoul 2015 sono:
- diffusione infrastrutture ICT;
- gestione integrata della città;
- smart users.
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Ancora una volta la spinta verso il cambiamento, (vedi caso Curitiba) deriva dalla visione a lungo termine delle amministrazioni locali ed in particolare del primo cittadino Park Won-soon.
Secondo Park Won-soon, gli elementi che da sempre hanno portato l’umanità a progredire si basano sullo sviluppo tecnologico e l’evoluzione dei valori sociali. Oggi al centro di questa evoluzione ci sono le tecnologie dell’informazione, che stanno trasformando non solo gli scenari economici ma anche e soprattutto i rapporti all’interno della società umana.
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Secondo il sindaco la chiave per diventare una società intelligente è ‘la comunicazione’. Una città intelligente comporta comunicazione tra persona e persona, tra le persone e le agenzie, tra i cittadini e gli spazi comunali, ponendo l’individuo al centro di ogni processo. Una smart city deve facilitare la condivisione di conoscenze, informazioni, esperienze, ponendo al centro della propria crescita le tecnologie più avanzate.
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Chiaramente come tutte le grandi metropoli del mondo, Seoul ha diverse contraddizioni da risolvere: squilibri sociali ed economici molto accentuati, alta densità abitativa, esclusione sociale, alti livelli di inquinamento, traffico congestionato. Per questo il progetto prevede anche degli interventi di sostenibilità sociale, centrati sul rafforzamento delle condizioni dei cittadini meno abbienti e delle fasce più deboli, come anziani e disabili.
Attraverso un programma di educazione mirato, che prevede anche un’alfabetizzazione sulle nuove tecnologie e la distribuzione di dispositivi avanzati alle famiglie a basso reddito, anziani e disabili, l’amministrazione si pone l’obbiettivo di aumentare l’inclusione sociale e le opportunità di crescita economica di questi soggetti.
Grazie al progetto u-Seoul Safety Service, attivo dal 2008, è stato implementato un sistema di controllo intelligente pensato per notificare alle autorità e i familiari le eventuali emergenze che coinvolgono bambini, disabili, anziani e coloro che soffrono della malattia di Alzheimer.
Seoul ha già un sistema di trasporto pubblico all’avanguardia, che comprende reti metropolitane e autobus che servono in modo capillare la città, collegate ad una rete che offre risposte in tempo reale a qualsiasi richiesta di informazione utile ai cittadini, il tutto sfruttando una valuta elettronica (T-Money) collegata a diversi servizi cittadini tra cui il trasporto pubblico. Altro obbiettivo è quello di realizzare ambienti intelligenti, dove le persone possono utilizzare la connessione wifi gratuita ovunque e in qualsiasi momento.
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Il percorso verso la trasformazione in smart city di Seoul, quindi, è già in atto, certamente un progetto ambizioso che ancora una volta ci fa capire quanto sia importante una progettualità ed una visione a lungo termine da parte delle amministrazioni ed una partecipazione attiva dei cittadini.