Come seminare e coltivare i piselli, ecco alcuni trucchi e consigli
Pisum sativum è il nome botanico del comune pisello, una leguminosa apprezzatissima per i suoi semi teneri e dolci. Addomesticata come specie circa 11.000 anni, i piselli sono una ricca fonte di proteine (23-25%), aminoacidi essenziali, carboidrati complessi e minerali come ferro, calcio e potassio. Sono naturalmente poveri in sodio e grassi.
Esiste anche una varietà che si diffonde sempre di più sulle tavole dei consumatori, Pisum sativum var. macrocarpon, ovvero i piselli mangiatutto, una varietà sviluppata nel 1952: il loro baccello è meno fibroso e commestibile quando è giovane.
Le piante di pisello sono facili da coltivare, ma hanno una stagione di crescita molto limitata. Richiedono Un terreno fertile, ben drenato e lavorato con molto stallatico. Le varietà precoci maturano prima rispetto alle varietà destinate a raccolti più abbondanti e di prima qualità, ma sono più resistenti.
Iniziate a seminare i piselli a febbraio inoltrato nelle zone calde, sotto campane di vetro e poi fino all’inizio di Luglio a rotazione con altri prodotti. Nelle aree dal clima mite potrete seminare le varietà in grado di svernare all’aperto ad ottobre e novembre, onde ottenere raccolti molto precoci.
I piselli, generalmente, vengono seminati alla profondità di 3-5 cm, in solchi dal fondo spianato e ampi 23 cm, distanziando i semi di 5cm. In questo periodo è importante proteggere i semi da uccelli e roditori.
Appena saranno spuntati i viticci, puntellate le piante con bastoni-tutori per piselli o con una rete metallica. Alcune cultivar sono in grado di arrampicarsi a 2 m di altezza.
Se la terra è secca, innaffiatela costantemente dopo la fioritura della pianta.
Assicuratevi anche di non concimare troppo il suolo. I piselli sono particolarmente sensibili a troppo azoto, non hanno bisogno di dosi pesanti di fertilizzanti. Amano il fosforo e il potassio, magari aggiungete un po’ di cenere di legna al terreno.
È meglio ruotare le colture di piselli ogni due anni per evitare un accumulo di malattie causate dal suolo.Una curiosità: il pisello ornamentale non è un vero e proprio “pisello” ma appartiene al genere Lathyrus, nativo del sud Italia. I suoi semi sono tossici se ingeriti in grandi quantità.
Per la loro versatilità le piante di pisello furono scelte da Gregor Mendel, “padre della genetica moderna” per il suo studio della trasmissione dei geni e dell’ereditarietà.