La piramide della felicità

Ciò che contraddistingue una persona veramente felice da una persona ordinaria sono generalmente le stesse peculiarità ed è per questo che, se la felicità è ciò che desideriamo ottenere, è necessario conoscerle e focalizzare il nostro tempo e le nostre energie su di esse. Ciò nonostante, queste peculiarità non hanno tutte la medesima importanza (alcune lo sono di più, alcune lo sono di meno), vediamo quindi di fare una categorizzazione suddividendole in: Requisiti Fondamentali, Requisiti Facoltativi ma molto importanti e Requisiti Facoltativi ma importanti.

Il fatto di possedere le caratteristiche fondamentali (le prime) ci permette già di vivere una vita meravigliosa, ma soffermarsi unicamente su queste è comunque un limite (che non ci permette di sperimentare tutto il potenziale che la vita ci offre). Infatti, coltivando anche le caratteristiche successive (in scala di importanza), l’esistenza diventa sempre più piacevole e degna di essere vissuta. L’amore incondizionato che consiste nel coltivare pensieri benevoli verso tutto ciò che ci circonda (in primis per ogni essere senziente), rappresenta un requisito fondamentale e caratterizza qualunque stato di felicità. Inoltre, coltivare pensieri benevoli respinge parallelamente quelli malevoli, condizione anch’essa assolutamente necessaria (le due condizioni non possono coesistere allo stesso tempo). La salute è invece una condizione molto utile ma, stranamente, non fondamentale. Questo non vuol dire che vada trascurata ma bensì che possiamo vivere felici, anche se dovessimo perderla irrimediabilmente: purché siamo in

Stessa cosa vale per la cultura, si può essere totalmente ignoranti ma felici (lo dimostrano i bambini del Terzo Mondo che, pur non essendo acculturati come noi, hanno visi pieni di gioia che in occidente sono difficili da vedere -ovviamente non tutti, ma comunque una buona parte-), ma certamente, anche in questo caso, un valido percorso formativo pone basi migliori per vivere una vita più felice e decorosa. Liberarsi dal superfluo rappresenta sia l’acquisto emotivo e non giustificato di oggetti, sia il fatto stesso di conservare qualunque cosa che non abbia motivo di essere conservata (che possiamo regalare o rivendere). In ogni caso possiamo vivere felici pur essendo circondati da tanti oggetti (e magari anche in completo disordine), purché anche in questo caso il disordine e il possesso di molti oggetti non ci crei disagio e, se c’è lo crea, dobbiamo essere in grado di affrontarlo. Ci sono poi persone che possiedono già alcuni requisiti, oppure che sono più facilitate a svilupparli. Questo perché determinate qualità o predisposizioni sono innate: come ad esempio la capacità di instaurare solide amicizie, oppure avere una salute di ferro. Ma si tratta di “capricci” della natura a cui in ogni caso, fortunatamente, si può rimediare.

Fondamentali

Addestramento mentale

Assecondare i pensieri e le emozioni perturbanti è fondamentale: provare rabbia, gelosia oppure avere sensi di colpa è abbastanza normale (chi più chi meno tutti provano queste emozioni), ma questo non è però sufficiente per giustificarne l’accettazione passiva (sarebbe un po’ come voler accettare la malattia solo perché naturale). Assecondare non vuol dire reprimere: non permettere alle emozioni perturbanti di esprimersi genera una condizione più disagevole e pericolosa. Inoltre non è sufficiente eliminarle per garantirsi una vita felice: parallelamente è fondamentale rimpiazzarle con i buoni propositi come i pensieri altruistici e benevoli.

Esternare il proprio Sé

Ovvero non illuderci (o illudere gli altri) su qualità che vorremmo avere ma che non abbiamo. Dobbiamo semplicemente essere noi stessi quanto più è possibile. Tale atteggiamento non ci renderà così schiavi dei capricci del nostro Ego e saremo felici indipendentemente dall’immagine che gli altri hanno di noi. In caso contrario invece, lo saremo solamente quando ciò che vogliamo rappresentare ci sarà riconosciuto (non brilliamo più di luce nostra). Voler accrescere il nostro Ego, ovvero l’immagine fittizia di noi stessi (la nostra maschera sociale), è come voler riempire un secchio bucato, si continuerà all’infinito ad assecondare il desiderio. Infatti, l’avidità di riconoscimenti non può essere sfamata: se ci ostiniamo comunque a farlo, saremo in balia di continue frustrazioni.

Evitare giudizi inopportuni

Giudicare per il gusto di farlo o per trovare conferma alle nostre credenze preconcette, è un comportamento illusorio che serve principalmente ad evitare di cambiare/migliorare il nostro modus operandi. Anche l’attribuzione della colpa a coloro (o a colui) che pensiamo abbia detto/fatto/pensato qualcosa che non condividiamo, è un comportamento che dovremo limitare, visto che, se analizziamo approfonditamente il motivo di determinati comportamenti, avremo serie difficoltà ad attribuire una colpa reale.

Facoltativi ma molto importanti

Solide amicizie e vita sociale

Avere relazioni sociali profonde rafforza l’autostima, amplifica la felicità comune e aumenta l’altruismo.

Salute

Essendo una qualità che non possiamo rimediare (se la perdiamo definitivamente) è opportuno conservarla con ogni mezzo possibile, ad esempio curando l’alimentazione: al di fuori di una certa igiene alimentare la felicità fatica ad esprimersi (sebbene il potenziale di espressione ci sia comunque).

Denaro quanto basta

Possiamo comunque essere felici anche poveri o molto poveri. Ovviamente in uno stato di indigenza estremo, avremo molta difficoltà a vivere una vita decorosa.

Facoltativi ma importanti

Cultura

Vista la complessità del mondo, specialmente quello Occidentale, è molto difficile poter interagire con esso se si è completamente ignoranti. Allo stesso tempo, se non si ha una cultura sufficiente per fare le proprie scelte, è facile essere vittime dei malintenzionati.

Calma e serenità

Una mente tranquilla e un’invidiabile calma interiore ci rende più intelligenti e più intuitivi. Riusciamo meglio a fronteggiare le emozioni perturbanti che possono venire alla luce (rabbia, paura, ansia e così via).

Liberarsi dal superfluo

Riempirsi la vita con beni inutili ci diminuisce la libertà e crea stress, perché implica una quota di risorse per la gestione (tenere la macchina pulita, ricaricare il telefonino, tagliare l’erba in giardino…). Inoltre ricercare la felicità con l’acquisto di beni è un desiderio avido e senza fondo che ci spinge regolarmente in uno stato di insoddisfazione.

N.B. Questa piramide è stata stillata sulla base di riflessioni personali, non è stata realizzata da professionisti (psicologi, psicoanalisti, psicoterapeuti…), potrebbe anche non essere corretta. Vi invito a confrontarvi sempre con quest’ultimi per avere approfondimenti e pareri attendili e seri. È da molto tempo che mi interesso di psicologia ma per curiosità e per passione, non essendo un professionista non mi permetto di spacciarmi tale!

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