L’antica dottrina delle segnature: nelle forme della natura la cura per il nostro organismo

Fino alla fine del Sedicesimo Secolo, “le somiglianze” simboliche tra le piante e gli altri elementi naturali hanno giocato un ruolo fondamentale nella farmacopea occidentale. Ecco la Dottrina delle Segnature era applicata per comprendere quale erba fosse utile per curare una particolare patologia che affliggesse il corpo umano.

“La Natura o gli Dei di Natura hanno impresso nelle loro creazioni i caratteri che ci permettono di comprendere le loro proprietà.”

William Coles, Adam in Eden (1657)

Nel 1500, Paracelsus von Hohenheim (1493–1541), botanico, chimico e alchimista, approfondì lo studio di questa dottrina, studiando piante e minerali utili al mantenimento della buona salute, partendo dal presupposto che le malattie fossero espressione dell’impossibilità dell’energia vitale di scorrere liberamente e ordinatamente.

Lui e molti altri scienziati dell’epoca come Nicholas Culpeper (1616-1654) credevano che la forma, il colore, il sapore e l’odore di una pianta fossero degli indicatori per il loro utilizzo in erboristeria, ispirandosi a Dioscoride, dai medici arabi, e da Ippocrate.

Paracelso prima e Culpeper poi, promossero ardentemente l’utilizzo delle erbe locali per la cura delle malattie, battendosi in questo modo perché anche i poveri, che non potevano permettersi le cure mediche e le erbe d’importazione da loro utilizzate, potessero curarsi in modo efficace.

Ma lentamente i farmaci di sintesi prendono piede, e con loro si inizia a dispregiare la tradizione medica, comune a tutti i paesi, che si basava sull’idea di agire in armonia con la natura, aiutando il corpo a guarire con le proprie risorse, coadiuvato e rinforzato dalle erbe medicinali. La medicina cinese parla di “qi”, l’energia primaria, l’Ayurveda di Prana, nella tradizione occidentale Ippocrate parla di “vis medicatrix naturae” (la forza guaritrice della natura), mentre la moderna omeopatia e fitoterapia la chiamano “forza vitale”.

In particolare Cartesio (1596-1650) divise il mondo in corpo e mente, natura e idee, relegando alla religione le cure degli elementi spirituali e intangibili come la “forza vitale”, riprendendo la filosofia del “dualismo” che già teorizzata da Platone, l’antichissima contrapposizione fra carne e spirito. In questo modo l’anima, intesa come spirito intelligente destinato al governo del corpo, doveva essere curata unicamente dalla religione, mentre il corpo finiva in mano ai medici, che nel tempo sempre più si interessarono a curare il sintomo, non l’origine del male, scomponendo il corpo in tanti organi indipendenti l’uno dall’altro.

Hai mal di stomaco?

Nel Diciannovesimo secolo la chimica e i composti delle piante ricreati in laboratorio prendono il posto delle cure naturali e della visione olistica dei pazienti: curiamo lo stomaco, non curiamo te che hai mal di stomaco, non abbiamo tempo di capire perché è iniziato questo problema.

Ecco che arrivano le pillole magiche, la chimica, che fa sparire il male in pochi minuti, ma ha sempre un effetto collaterale. E soprattutto cura il sintomo, non ricerca la causa e quindi non interviene a ripristinare un reale stato di salute.

In realtà, anche se la medicina popolare e tradizionale non ha mai dato spiegazioni scientifiche e non scrivesse con termini incomprensibili l’arte della guarigione, era, ed è tutt’ora non solo la banca dati dalla quale attingono tutte le conoscenze della medicina moderna, ma nella maggior parte dei casi la scienza non fa altro che confermare la veridicità di queste conoscenze.

Qualche esempio?

La segnatura del melograno: il melograno viene indicato come cura per il mal di denti, perché, come i denti, i suoi semi sono ben infilati sul loro supporto, stretti e allineati. Un articolo scientifico del 2006 sul Journal of Herbal Pharmacotherapy conferma le proprietà benefiche per i denti del succo di melograno, che si rivela attivo contro la placca e batteri esattamente come un collutorio chimico come quelli a base di chlorhexidina, proteggendo la bocca anche quando non si può utilizzare lo spazzolino.

Segnatura della forma: i semi del melograno come i denti

La segnatura della noce: il gheriglio di noce è somiglia al nostro cervello ed era considerato un “cibo per il cervello”. Anche il suo duro guscio somiglia alla calotta cranica. Gli acidi grassi omega-6 acidi grassi e omega-3, e le vitamine contenute nelle noci le rendono un perfetto nutrimento per mantenere la funzionalità del sistema nervoso.

Segnatura della forma: il gheriglio di noce come il cervello, il suo guscio come il cranio

La segnatura della canapa: i frutti di canapa hanno un disegno intricato sul loro guscio che somiglia molto al sistema circolatorio umano. Per questo sono sempre stati associati alla sua cura secondo il principio “il simile cura il simile” di Paracelso. Studi scientifici hanno provato che gli acidi grassi contenenti nei semi di canapa sono importantissimi proteggere il sangue ed il cuore dalle insidie dell’ipercolesterolemia e dalle patologie correlate ai problemi circolatori.

Segnatura della forma: le nervature sui semi di canapa come il sistema circolatorio

La segnatura dello zenzero: le estroflessioni del fusto sotterraneo (rizoma) dello zenzero sono “simili” al nostro stomaco.Già nell’antica medicina cinese le sue proprietà riscaldanti venivano utilizzate per migliorare la digestione, calmare la nausea e la tosse. Oggi è utilizzato allo stesso modo e si trova elencato tra i dieci più importanti alimenti a livello mondiale, con le maggiori proprietà anti-cancro.

Segnatura delle forma: il rizoma di zenzero come lo stomaco

Bibliografia:

http://www.mdidea.com/products/herbextract/pomegranate/research.html

http://jnci.oxfordjournals.org/content/95/5/346.full

http://www.beyondpeak.com/hemp.html

http://www.comilac.com.tr/uploads/pdf/38PomGT.pdf

J.M.S. Pearce -The Doctrine of Signatures

A. Chevallier – Herbal Medicine Encyclopedia

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