La fioritura dei lupini in Texas: una meta per fotografi e appassionati di piante da tutto il mondo
Un posto che vorrei visitare? Il Texas in primavera! Grazie alle amicizie che ho stretto su Instagram, sto scoprendo parti del mondo che non avevo mai considerato tra le possibili mete di esplorazione. La mia amica Linda Nickell, una appassionata di fotografia con l’abilità innata di creare legami tra persone lontane, tramite le sue immagini mi ha parlato dell’incredibile fioritura primaverile di lupini nelle praterie texane, un evento atteso da tutti i fotografi e dagli amanti della natura. Lì sono chiamati “bluebonnet” per la loro tonalità di blu così intensa da essere rara in natura e fotografarli ogni anno è ormai un vero e proprio rituale per la popolazione.
Prati, pascoli, parchi e lati delle strade sono ricoperte di blu e azzurro, e quest’anno, a causa del clima anomalo, la fioritura è stata precoce.
In Texas fioriscono 5 specie di Lupini:
- Lupinus subcarnosus, chiamato il blu bonnet della terra sabbiosa.
- Lupinus texensis, il preferito dai turisti e dagli artisti, colora la primavera di azzurro nella parte centrale del Texas ed è considerato IL bluebonnet per eccellenza.
- Lupinus Havardii, conosciuto anche come Big Bend o Chisos Bluebonnet, è la specie più maestosa, che cresce fino a raggiungere il metro di altezza. Il posto migliore dove fotografarlo è il Parco Nazionale del Big Bend, un luogo isolato e magico, senza inquinamento luminoso, montagne e canyon intagliati dai fiumi, e una maggiori biodiversità del paese.
- Lupinus concinnus è una specie nana, con fiori che combinano elementi di viola, lavanda e bianco.
- Lupinus plattensis è l’unica specie perenne dello Stato e cresce a circa due metri di altezza, mentre le altre specie sono annuali, dopo essere fioriti ed aver prodotti i semi, si seccano intorno al mese di agosto. Queste piante sono tossiche sia per gli esseri umani che per gli animali ed in particolare i semi contengono un alto livello di alcaloidi.
I Lupini che consumiamo, Lupinus albus, hanno invece fiori bianchi, ma non sono esenti dalla presenza di sostanze tossiche: Il consumo umano, noto fin dai tempi antichi, è subordinato alla salamoia del frutto causa il suo elevato contenuto di alcaloidi tossici come la lupanina, la isolupanina e la lupinina, che se assunti oltre una determinata quantità possono procurare una severa intossicazione con problematiche di interesse neuromuscolare, cardiocircolatorie e del sistema nervoso centrale.
Una particolarità del seme dei lupini texani è il non essere facilmente germinabili: in tanti, raccogliendo i semi abbondanti, hanno pensato che fosse sufficiente lanciarne manciate abbondanti in giardino per avere una fioritura copiosa come in natura. In realtà, la natura ha strutturato il seme dei bluebonnet in modo da farne germinare solo una piccola percentuale all’inizio della stagione successiva alla semina (inferiore al 20%), in modo da assicurare la sopravvivenza delle specie in periodi di condizioni di crescita avverse, come la siccità prolungata.
I giardinieri hanno ovviato a questo problema trattando i semi chimicamente con un processo chiamato scarificazione, che rimuove le sostanze inibenti presenti sulla superficie dei semi e impediscono l’assorbimento dell’acqua e l’inizio della crescita.
Più che coltivarli e rischiare la delusione, o l’invasione, io vorrei vedere almeno una volta nella vita questo spettacolo dal vivo. Ormai sarà per il prossimo anno, la fioritura è ormai agli sgoccioli.
Buon viaggio!
Bibliografia:
https://aggie-hort.tamu.edu/archives/parsons/flowers/bluebonnet/bluebonnetstory.html
http://austinot.com/everything-you-need-to-know-about-texas-bluebonnets