La goccia d’acqua Zen

zen, filosofia orientale, spiritualità, meditazione, consapevolezza, olistica, acqua, tao, 101 storie zen, ecologia, sostenibilità, crescita personale

Un maestro di Zen che si chiamava Gisan pregò un giovane studente di portargli un secchio d’acqua per raffreddare il suo bagno. Lo studente portò l’acqua e, dopo aver raffreddato il bagno, gettò a terra quel po’ d’acqua che era rimasta nel secchio.

«Stupido!» lo sgridò il maestro. «Perché non hai dato l’acqua rimasta alle piante? Con che diritto sprechi anche una sola goccia d’acqua in questo tempio?».

In quel momento il giovane studente raggiunse lo Zen. E cambiò il proprio nome in Tekisui, che vuol dire una goccia d’acqua.

Una Goccia d’acqua Zen

Una bella parabola Zen¹ per questa metà di Luglio calorosa e solare, per ricordare il valore dell’acqua, l’importanza di questa risorsa terrestre oggi giorno sempre più scarseggiante nelle regioni tropicali del Pianeta.

E’ necessario che ognuno di noi sia estremamente attento al suo utilizzo dell’acqua e non solo, anche i prodotti che utilizziamo in generale (soprattutto quelli per la casa) possono avere un effetto direttamente deleterio sull’ambiente, cerchiamo quindi di scegliere detersivi ecologici, carta igienica biodegradabile, ricicliamo e poniamo un occhio etico di riguardo a ciò che usiamo per vivere, è sostenibile e non inquina le acque? Purtroppo la maggior parte dei rifiuti finisce nel mare…infatti nell’Oceano Pacifico si trova la più grande isola di rifiuti galleggiante, questo grazie a consumi di plastica esagerati e inesistenti norme di riciclo.

L’acqua può anche essere una bellissima occasione per un altro momento di presenza Mindfull durante la giornata, ogni qual volta bevete, vi lavate, fate una doccia, utilizzate l’acqua o entrate in contatto con lei ricordatevi della qualità di questo elemento essenziale:

Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua.

Niente ostacoli – essa scorre.

Trova una diga, allora si ferma.

La diga si spezza, scorre di nuovo.

In un recipiente quadrato, è quadrata.

In uno tondo, è rotonda.

Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa.

Niente esiste al mondo più adattabile dell’acqua.

E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

Lao Tzu

Anche gli studi di Masaru Emoto² evidenziano le incredibili capacità dell’acqua di trasmettere e cristallizzare informazioni energetiche di tipo psichico come le emozioni e i pensieri.

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Impariamo ad essere come l’acqua, fluidi e in movimento, senza resistenze e al contempo pesanti e immoti, capaci di assorbire le energie negative e purificare, contenitori e veicoli di innumerevoli informazioni e sostanze.

La fluidità è alla base di qualsiasi ricerca interiore che non può che partire da un approccio morbido e sensibile alla propria anima e al proprio corpo.

Tentiamo coraggiosamente ogni giorno di entrare in quello spazio di abbandono consapevole, sensibile e attenti, a noi stessi e a ciò che ci circonda, come se fossimo semplicemente dei passeggeri, spinti da questa colossale corrente dell’esistenza simile a un grande fiume, in cui rimaniamo dei semplici testimoni in totale accettazione rispetto a ciò che accade intorno a noi; per le filosofie spirituali hindù questo atteggiamento di distacco, attuato di giorno in giorno, produce moksha: liberazione dalla sofferenza.

Non a caso anche il famoso libro di Hermann Hesse Siddharta, vede il protagonista alle prese con il Mistero dell’Acqua impersonificato da un fiume che trasporta le anime simbolicamente dalla piccola corrente dell’Ego all’Oceano dell’esperienza Divina.

Possiamo utilizzare questi pensieri e stati d’animo per facilitare l’introduzione delle nostre meditazioni.

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Grazie e alla prossima!

P.S. Vi ricordo l’invito a proporre argomenti di vostro interesse personale riguardanti la consapevolezza, l’olistica e la crescita personale: li elaborerò e ne uscirà un articolo! 🙂

¹ tratta da “101 Storie Zen”

² Vedi “La Coscienza dell’Acqua” di Masaru Emoto

Un maestro di Zen che si chiamava Gisan pregò un giovane studente di portargli un secchio d’acqua per raffreddare il suo bagno. Lo studente portò l’acqua e, dopo aver raffreddato il bagno, gettò a terra quel po’ d’acqua che era rimasta nel secchio.

«Stupido!» lo sgridò il maestro. «Perché non hai dato l’acqua rimasta alle piante? Con che diritto sprechi anche una sola goccia d’acqua in questo tempio?».

In quel momento il giovane studente raggiunse lo Zen. E cambiò il proprio nome in Tekisui, che vuol dire una goccia d’acqua.

Una Goccia d’acqua Zen

Una bella parabola Zen¹ per questa metà di Luglio calorosa e solare, per ricordare il valore dell’acqua, l’importanza di questa risorsa terrestre oggi giorno sempre più scarseggiante nelle regioni tropicali del Pianeta.

E’ necessario che ognuno di noi sia estremamente attento al suo utilizzo dell’acqua e non solo, anche i prodotti che utilizziamo in generale (soprattutto quelli per la casa) possono avere un effetto direttamente deleterio sull’ambiente, cerchiamo quindi di scegliere detersivi ecologici, carta igienica biodegradabile, ricicliamo e poniamo un occhio etico di riguardo a ciò che usiamo per vivere, è sostenibile e non inquina le acque? Purtroppo la maggior parte dei rifiuti finisce nel mare…infatti nell’Oceano Pacifico si trova la più grande isola di rifiuti galleggiante, questo grazie a consumi di plastica esagerati e inesistenti norme di riciclo.

L’acqua può anche essere una bellissima occasione per un altro momento di presenza Mindfull durante la giornata, ogni qual volta bevete, vi lavate, fate una doccia, utilizzate l’acqua o entrate in contatto con lei ricordatevi della qualità di questo elemento essenziale:

Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua.

Niente ostacoli – essa scorre.

Trova una diga, allora si ferma.

La diga si spezza, scorre di nuovo.

In un recipiente quadrato, è quadrata.

In uno tondo, è rotonda.

Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa.

Niente esiste al mondo più adattabile dell’acqua.

E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

Lao Tzu

Anche gli studi di Masaru Emoto² evidenziano le incredibili capacità dell’acqua di trasmettere e cristallizzare informazioni energetiche di tipo psichico come le emozioni e i pensieri.

Impariamo ad essere come l’acqua, fluidi e in movimento, senza resistenze e al contempo pesanti e immoti, capaci di assorbire le energie negative e purificare, contenitori e veicoli di innumerevoli informazioni e sostanze.

La fluidità è alla base di qualsiasi ricerca interiore che non può che partire da un approccio morbido e sensibile alla propria anima e al proprio corpo.

Tentiamo coraggiosamente ogni giorno di entrare in quello spazio di abbandono consapevole, sensibile e attenti, a noi stessi e a ciò che ci circonda, come se fossimo semplicemente dei passeggeri, spinti da questa colossale corrente dell’esistenza simile a un grande fiume, in cui rimaniamo dei semplici testimoni in totale accettazione rispetto a ciò che accade intorno a noi; per le filosofie spirituali hindù questo atteggiamento di distacco, attuato di giorno in giorno, produce moksha: liberazione dalla sofferenza.

Non a caso anche il famoso libro di Hermann Hesse Siddharta, vede il protagonista alle prese con il Mistero dell’Acqua impersonificato da un fiume che trasporta le anime simbolicamente dalla piccola corrente dell’Ego all’Oceano dell’esperienza Divina.

Possiamo utilizzare questi pensieri e stati d’animo per facilitare l’introduzione delle nostre meditazioni.

Grazie e alla prossima!

¹ tratta da “101 Storie Zen”

² Vedi “La Coscienza dell’Acqua” di Masaru Emoto

Un maestro di Zen che si chiamava Gisan pregò un giovane studente di portargli un secchio d’acqua per raffreddare il suo bagno. Lo studente portò l’acqua e, dopo aver raffreddato il bagno, gettò a terra quel po’ d’acqua che era rimasta nel secchio.

«Stupido!» lo sgridò il maestro. «Perché non hai dato l’acqua rimasta alle piante? Con che diritto sprechi anche una sola goccia d’acqua in questo tempio?».

In quel momento il giovane studente raggiunse lo Zen. E cambiò il proprio nome in Tekisui, che vuol dire una goccia d’acqua.

Una Goccia d’acqua Zen

Una bella parabola Zen¹ per questa metà di Luglio calorosa e solare, per ricordare il valore dell’acqua, l’importanza di questa risorsa terrestre oggi giorno sempre più scarseggiante nelle regioni tropicali del Pianeta.

E’ necessario che ognuno di noi sia estremamente attento al suo utilizzo dell’acqua e non solo, anche i prodotti che utilizziamo in generale (soprattutto quelli per la casa) possono avere un effetto direttamente deleterio sull’ambiente, cerchiamo quindi di scegliere detersivi ecologici, carta igienica biodegradabile, ricicliamo e poniamo un occhio etico di riguardo a ciò che usiamo per vivere, è sostenibile e non inquina le acque? Purtroppo la maggior parte dei rifiuti finisce nel mare…infatti nell’Oceano Pacifico si trova la più grande isola di rifiuti galleggiante, questo grazie a consumi di plastica esagerati e inesistenti norme di riciclo.

L’acqua può anche essere una bellissima occasione per un altro momento di presenza Mindfull durante la giornata, ogni qual volta bevete, vi lavate, fate una doccia, utilizzate l’acqua o entrate in contatto con lei ricordatevi della qualità di questo elemento essenziale:

Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua.

Niente ostacoli – essa scorre.

Trova una diga, allora si ferma.

La diga si spezza, scorre di nuovo.

In un recipiente quadrato, è quadrata.

In uno tondo, è rotonda.

Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa.

Niente esiste al mondo più adattabile dell’acqua.

E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

Lao Tzu

Anche gli studi di Masaru Emoto² evidenziano le incredibili capacità dell’acqua di trasmettere e cristallizzare informazioni energetiche di tipo psichico come le emozioni e i pensieri.

Impariamo ad essere come l’acqua, fluidi e in movimento, senza resistenze e al contempo pesanti e immoti, capaci di assorbire le energie negative e purificare, contenitori e veicoli di innumerevoli informazioni e sostanze.

La fluidità è alla base di qualsiasi ricerca interiore che non può che partire da un approccio morbido e sensibile alla propria anima e al proprio corpo.

Tentiamo coraggiosamente ogni giorno di entrare in quello spazio di abbandono consapevole, sensibile e attenti, a noi stessi e a ciò che ci circonda, come se fossimo semplicemente dei passeggeri, spinti da questa colossale corrente dell’esistenza simile a un grande fiume, in cui rimaniamo dei semplici testimoni in totale accettazione rispetto a ciò che accade intorno a noi; per le filosofie spirituali hindù questo atteggiamento di distacco, attuato di giorno in giorno, produce moksha: liberazione dalla sofferenza.

Non a caso anche il famoso libro di Hermann Hesse Siddharta, vede il protagonista alle prese con il Mistero dell’Acqua impersonificato da un fiume che trasporta le anime simbolicamente dalla piccola corrente dell’Ego all’Oceano dell’esperienza Divina.

Possiamo utilizzare questi pensieri e stati d’animo per facilitare l’introduzione delle nostre meditazioni.

Grazie e alla prossima!

¹ tratta da “101 Storie Zen”

² Vedi “La Coscienza dell’Acqua” di Masaru Emoto

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