In Germania è stata realizzata la prima facciata che utilizza le microalghe per produrre energia.
Nell’ambito dell’IBA Hamburg 2013, (Esposizione Internazionale d’Architettura), in Germania, è stato realizzato il BIQ (Biologic Intelligence Quotient), il primo edificio al mondo con facciata bio-reattore. L’edificio fa parte del progetto di trasformazione su scala urbana del quartiere di Wilhelmsburg, che grazie all’IBA è stato al centro di un processo di sperimentazione urbana, sviluppato in un arco temporale di sette anni (2007-2013), che ha trasformato Wilhelmsburg in una smart city, energeticamente autonoma e ambientalmente sostenibile.
Il BIQ è un edificio passivo davvero particolare. Le sue facciate realizzate con le microalghe, sono utilizzate per produrre energia, controllare la luce e fornire ombra agli ambienti interni.
Una seconda pelle verde ed intelligente
Ma vediamo nel dettaglio come si comporta questo rivestimento futuristico ed intelligente. Il BIQ ha due tipi di rivestimento: le facciate poco esposte al sole (NE e NO) sono di tipo tradizione, colorate di verde e decorate per attirare l’attenzione, mentre le facciate più esposte alle luce solare sono tecnologicamente avanzate.
Le facciate esposte alla luce solare (a Sud-Est e a Sud-Ovest), infatti, sono state rivestite con un secondo guscio esterno, composto da un’insieme di vetrocamere al cui interno crescono le micro-alghe, la maggior parte non più grandi di batteri, che vengono continuamente rifornite con liquidi nutrienti e anidride carbonica attraverso un circuito di acqua separato che si sviluppa lungo la facciata. Attraverso la fotosintesi le alghe crescono e si moltiplicano, venendo poi sfruttate per generare energia.
Una parte delle alghe a fine vita, viene raccolta e separata dal resto della piantagione e trasferita in un vano tecnico presente nell’edificio. Le piantine sono fermentate per generare biogas in un impianto termico centralizzato di quartiere. Il rendimento delle alghe per la produzione di biomassa è molto elevato, rispetto alle piante terrestri producono fino a cinque volte di più, contengono anche molti oli che possono essere utilizzati per produrre ulteriore energia.
La facciata raccoglie energia assorbendo la luce che non viene utilizzata dalle alghe producendo calore che viene sfruttato direttamente dall’edificio grazie a scambiatori di calore che viene poi utilizzato direttamente per acqua calda e riscaldamento.
Il sistema della facciate è stato perfezionato oltre che per la produzione di energia anche per il controllo della luce solare all’interno degli ambienti e per l’isolamento acustico. La barriera dei microrganismi, infatti, funge da barriera acustica, mentre le acque nutrienti (PBR) che passano nei circuiti esterni cambiano la loro densità durante la giornata, regolando l’ingresso della luce all’interno. Il funzionamento della facciata è visibile anche all’esterno dell’edificio.
Il BIQ ha quindi l’ambizione di dimostrare che in futuro le facciate saranno capaci di essere smart e di servire un alto numero di funzioni. Non saranno più solo un rivestimento estetico di protezione degli ambienti esterni, ma un sistema vivo e intelligente in grado di interagire con l’edificio stesso, producendo energia da fonti rinnovabili, con un notevole risparmio di combustibili fossili.
In questo video è possibile vedere in comportamento dalla facciata bioreattore.
Immagini: biq-wilhelmsburg