Sembrerebbe che il naso dei cani sia in grado di individuare la presenza di un tumore in un soggetto malato; potrebbe essere utile per una diagnosi precoce
L’interesse al fiuto dei cani in campo medico è incominciato nel 1989 quando ad una signora fu diagnosticato un melanoma dopo che il suo cane continuava ad annusarle una gamba (solo una, e dopo che il tumore fu asportato, questo particolare interesse del cane per l’arto della proprietaria cessò). Dai primi anni del 2000 gli studi a riguardo divennero sempre più approfonditi, rilevando la capacità dei cani di discriminare l’urina di soggetti con tumore a vescica o prostata da quella di soggetti sani, con un’attendibilità superiore al 90% ; l’interesse si è poi allargato anche verso altre forme di tumore.
L’olfatto dei cani è capace di rilevare la presenza di tumori agli stadi più precoci, quello che le odierne tecniche diagnostiche non sono in grado di fare. La diagnosi olfattiva consiste nell’individuare dei metaboliti prodotti dai tumori stessi (i cosiddetti VOCs) e che fuoriescono dall’organismo attraverso il sudore, il respiro, la traspirazione della pelle, le feci e le urine; queste sostanze volatili possono essere considerati dei veri e propri biomarker e sono diverse nelle diverse forme di cancro.
All’IEO (Istituto Europeo di Oncologia) con sede a Milano l’attenzione è rivolta in principal modo al tumore del polmone, più difficile da diagnosticare. Spiega il chirurgo Roberto Gasparri dell’Ieo, primo autore dello studio sul naso elettronico “La finalità ultima è quella di creare un naso elettronico, un dispositivo olfattivo artificiale dotato di otto sensori al quarzo che analizzando l’aria espirata rilevano la presenza o meno di VOCs incriminati con una sensibilità del 90% per i tumori al polmone allo stadio 1″. È ancora un mistero l’accuratezza con cui i cani riescano a distinguere i soggetti sani da quelli malati, “ma -aggiunge il dottor Gasparri – una volta capito cosa annusino veramente i cani si riuscirà a costruire dei nasi artificiali perfetti; saranno utilizzati non solo nella diagnosi, ma anche nel follow up, nei casi di recidiva e per monitorare il trattamento”. Il primo prototipo di naso elettronico è stato costruito nel 2002; all’Ieo, grazie al sostegno dell’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), esiste già quello a dieci sensori per l’analisi dell’urina. L’obiettivo ultimo sarebbe quello di dotare ogni medico di base di un naso elettronico per la diagnosi precoce di tumore ai polmoni sull’espirato di soggetti a forte rischio, ad esempio i fumatori sopra i 50 anni.
Gli otto cani utilizzati in questo particolare tipo di studio dall’Ieo sono addestrati presso il dipartimento di veterinaria della Statale, per rilevare su 6 campioni di urina l’unico appartenente ad un soggetto a cui è stato già diagnosticato un tumore. Sono animali selezionati in base alla loro attitudine al lavoro, alla voglia di partecipare e alla collaborazione con l’uomo; l’addestramento deve durare almeno un anno e mezzo, ma i cani continuano a vivere con i loro proprietari, i quali ogni giorno li accompagnano presso i lavoratori; le sessioni di addestramento durano circa 30 minuti al giorno; vengono utilizzati metodi gentili e solo rinforzi positivi. Tutto questo per rendere nullo lo stress per l’animale.
Ecco i vantaggi della diagnosi olfattiva:
– i cani percepiscono la presenza del tumore anche in una fase molto precoce
– i costi sono molto ridotti
– non è invasiva
– l’attendibilità è paragonabile a quella di una TAC
Naturalmente non è pensabile, in un futuro, la costante presenza di cani presso gli ospedali per fare diagnosi di tumore (anche l’addestramento di tutti gli animali necessari per compiere tale “mestiere” sarebbe poco pratico e molto costoso), ed è proprio questo lo scopo di questo studio: capire esattamente su quali sostanze e meccanismi si basa il riconoscimento olfattivo dei cani, con il fine poi di impostare sulla stessa anche i nasi elettronici e di sostituire quindi il fiuto canino.
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