L’ansia tra i sintomi dell’intolleranza al glutine

Tra i sintomi dell'intolleranza al glutine ci sono ansia e attacchi di panico; la diagnosi? La maggior parte delle persone che ne soffre ancora non lo sa!

Ansia e panico potrebbero dipendere soltanto da un’ipersensibilità al glutine?

Una dieta gluten free potrebbe liberare completamente e definitivamente da ansia e panico? Molto probabilmente no; la realtà e in particolare quella del nostro corpo ci insegna che ogni manifestazione, sia essa patologica o meno, dipende da un intreccio complesso di variabili che non possiamo sciogliere o semplificare se davvero vogliamo comprendere il problema a fondo.

A mali complessi, complessi rimedi

Ansia e panico sono manifestazioni estremamente complesse, che investono praticamente tutti gli ambiti della vita e influiscono in maniera spesso invisibile su questioni non sospette. L’ansia può determinare il nostro comportamento al supermercato o farci impazzire durante una cena in famiglia: se le sue conseguenze possono rivelarsi le più svariate e bizzarre, altrettanto vale anche per le cause.

Ansia e panico non sono dei disturbi esclusivamente legati alla sfera mentale, ai significati profondi del nostro vissuto o alle interpretazioni della realtà, così come il lato biochimico o neurologico non sono gli unici ad essere coinvolti. L’ansia quindi non può essere sconfitta nemmeno soltanto modificando la propria alimentazione, questo è certo, ma ciò non significa che non abbia senso provarci, visto che questa scelta implica una completa attivazione nei confronti della propria salute e contemporaneamente una presa di responsabilità sociale e ambientale.

Combattere l’ansia in modo naturale significa combatterla con tutte le forze

L’unico intervento sensato e definitivo in grado di sconfiggere ansia e panico deve comprendere ogni livello di analisi e non escluderne alcuno. Per liberarci da quest’erbaccia infestante che toglie il respiro, che rende buie le giornate di sole, che non ci permette di goderci la vita al 100%, è necessario capirla e assediarla su ogni lato della sua fortificazione.

Com’è collegata l’ansia all’intolleranza al glutine?

Sembra che siano moltissime le malattie e i sintomi legati a questa forma di intolleranza, che a differenza della celiachia, può essere diagnosticata soltanto per esclusione, visto che, come sostiene il Prof. Umberto Volta (Presidente CSN-AIC), “non risponde ai test immunologici per l’allergia al grano (anticorpi specifici per il grano e PRICK test), alla sierologia tipica per celiachia (anticorpi antiendomisio ed antitransglutaminasi) e alla biopsia intestinale normale o con alterazioni minime. La gluten sensitivity non sembra avere al momento dei marcatori specifici atti ad identificare questa condizione e a distinguerla dalle altre patologie; l’unica alterazione immunologica riscontrabile nei pazienti con sensibilità al glutine è la positività agli anticorpi antigliadina di prima generazione, chiamati anche AGA.”

Come riconoscere l’intolleranza al glutine?

Se all’intolleranza al glutine sono state collegate più di 50 malattie, sembra che la diagnosi, visti anche i problemi di cui parla il Prof. Volta, venga fatta solo in una percentuale minuscola. Ciò significa che la maggior parte delle persone che ne è affetta, non sa ancora di esserlo! Un altro problema è legato al fatto che una diagnosi massiccia porterebbe ad una demonizzazione definitiva del glutine, con contraccolpi enormi sull’industria alimentare.

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Per quanto innocuo e goloso possa sembrare, il pane tradizionale può causare vari disturbi

I sintomi dell’intolleranza al glutine

I sintomi più frequenti legati all’intolleranza al glutine sono questi:

  1. Gonfiore, gas intestinale, problemi come diarrea o stitichezza, pirosi.
  2. Cheratosi pilare: un’ alterazione della cheratinizzazione caratterizzata dalla formazione di tappi cheratinici che occludono gli orifizi dei follicoli piliferi. Si presenta con la presenza di puntini rossi simili a piccoli brufoli nella parte posteriore delle braccia. Dipende da una carenza di acidi grassi e di vitamina A, spesso collegate all’intolleranza al glutine.
  3. Emicrania, mal di testa e senso di pesantezza del capo.
  4. Vertigini, mancanza di equilibrio, capogiri e mancamenti che possono sfociare nel panico.
  5. Malattie come la psoriasi, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, la tiroidite di Hashimoto, sindrome del colon irritabile.
  6. Sindrome dell’ovaio policistico e altri squilibri ormonali con conseguenti reazioni cutanee come acne e eczemi.
  7. Stanchezza, affaticamento eccessivo, deficit di attenzione, problemi di concentrazione, depressione, formicolio alle estremità, anemia.
  8. Affaticamento cronico o fibromialgia.
  9. Infiammazione, gonfiore o dolore alle articolazioni.
  10. Problemi dell’umore, ansia e panico.

Proprio così: ansia e panico possono dipendere dall’intolleranza al glutine e molte persone potrebbero ancora non sapere di esserne affette. Sembra che almeno 3 milioni di persone in Italia (il 6% della popolazione) secondo le stime soffra di questa intolleranza.

Alimentazione per combattere l’ansia

Ciò che sostiene la scienza medica, presa alla sprovvista negli ultimi anni dall’emergere di una prevalenza così alta di queste patologie alimentari, è che nei casi di intolleranza al glutine, con l’eliminazione dalla dieta di questa sostanza, tutte le patologie correlate vadano in remissione, svaniscano. Forse si tratta di una visione semplicistica e azzardata del problema, ma lascia ben sperare.

Di sicuro l’alimentazione, essendo il mattone della nostra esistenza, influisce anche sui disturbi come ansia e panico ed abbandonare o ridurre una sostanza come il glutine, presente in eccedenza in moltissimi alimenti e prodotti, non può fare che bene. Viviamo in una realtà alimentare sovraesposta al glutine, che oltre a patologie confermate, porta con sé problemi come la cellulite, la ritenzione idrica e l’obesità.

Sintomi e diagnosi dell’intolleranza al glutine

Come dicevamo all’inizio dell’articolo, l’intolleranza al glutine non è la causa di tutti i nostri problemi, quindi non corriamo a conclusioni affrettate. La cosa migliore da fare è sempre procedere con cautela e testare l’intolleranza, non soltanto spulciando le varie liste dei sintomi che si possono trovare online, ma attivamente, modificando la propria dieta per un periodo. Non ci sono controindicazioni di alcun tipo nell’eliminazione del glutine, visto che esistono dei sostituti in grado di apportare gli stessi nutrienti, come il mais, il riso, il grano saraceno, la quinoa, il teff.

Intolleranza al glutine e ambiente

Un consiglio prezioso è quello di non sostituire i prodotti confezionati contenenti glutine con dei prodotti confezionati gluten free: la presenza di conservanti, additivi, OGM e materie prime di scarsa qualità potrebbe mascherare i benefici della dieta senza glutine. Evitare di consumare prodotti confezionati, anche in questo caso, significa risparmiare sugli imballaggi e su tutta la catena della processazione degli alimenti, con tutti i benefici di una scelta responsabile nei confronti dell’ambiente.

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