Incenso è il nome generico che racchiude differenti tipi di resine o di misture di erbe: mirra, storace, canfora, benzioino, sandalo sono solo degli esempi. Franchincenso è invece il nome corretto della resina che un tempo era preziosa quanto l’oro, indispensabile per le cerimonie religiose fin dai tempi dell’Antico Egitto, e che ancora presso i pagani, veniva bruciata davanti alle immagini degli dei e davanti all’imperatore ad essi equiparato. Tradizione che si è poi trasmessa alla Chiesa Cattolica e ai suoi riti. Oro, incenso e mirra erano il dono più prezioso da fare ad un Re e questo anche a causa della loro rarità.
Ma che cos’è l’incenso “vero”?
L’incenso classico il cosiddetto Franchincenso (“franco” nel senso di “vero”, “originale”), non è altro che la resina profumata e fragrante che producono gli alberi del genere Boswelia, che crescono nelle zone desertiche di Africa, ed India. Niente a che vedere con i bastoncini “di incenso” che spesso non hanno nemmeno avvicinato la preziosa resina e sono purtroppo ottenuti da profumi chimici che possono addirittura nuocere alla nostra salute.
Mentre il vero incenso è addirittura curativo!
La Mirra è la resina di un’altra pianta, la Mirra commiphora, che proviene dalla Somalia, ed ha un profumo dolce e penetrante, quindi un altro tipo di incenso. Dunque i Magi portavano in regalo al nuovo nato Oro e Incensi.
Da queste zone desertiche dell’Africa carovane di commerciati hanno portato l’incenso in tutto il mondo da tempi lontani, rifornendo i celebranti di ogni tipo di cultura e religione del magico fumo purificatore che si spande una volta che la resina è stata posta sulle braci. Le specie sono diverse, Boswellia carteri, Boswellia sacra, Boswellia serrata, Boswellia papirifera…
Albero di Boswellia
A quanto pare in futuro l’incenso sarà di nuovo paragonabile all’oro come valore, a causa dei problemi che le piante stanno avendo nella riproduzione: il Journal of Applied Ecology, dopo uno studio di due anni da parte di un gruppo di ricercatori in Eritrea, rivela che gli alberi di Boswellia stanno diventando sempre più deboli e faticano a riprodursi, e non come ci si potrebbe aspettare a causa dei continui traumi che gli vengono causati dagli esseri umani per produrre resina da vendere. Gli alberi sottoposti a raccolta della resina si riproducono allo stesso modo di quelli lasciati indenni. A causare il declino della presenza di queste piante sembra essere l’aumento degli animali portati a pascolare nelle zone di produzione, che si nutrono delle foglie e delle gemme della pianta, e l’arrivo di nuovi insetti xilofagi (che si nutrono del legno interno al tronco) che uccidono la pianta dall’interno e la rendono un combustibile per i frequenti incendi che si sviluppano spesso naturalmente nelle aree desertiche. Si prevede un calo del 50% della produzione di incenso nei prossimi 15 anni, un vero collasso che porterà il prezzo dell’incenso alle stelle. Come quello dell’oro.