L'Italia in Vespa: un progetto per ridisegnare i contorni del Bel Paese e scoprirne le risorse
Due ragazzi, un viaggio in vespa attorno all’Italia. Ma non solo: quello di Eleonora e Gianluca vuole essere un percorso-manifesto attorno all’Italia che si batte per un rapporto leale e responsabile tra la terra e lavoro.
Non è solo un’idea romantica, ma un progetto aperto volto a riscoprire la bellezza e raccontare giorno dopo giorno le possibilità e le prospettive del Bel Paese sopravvissute al consumo, al cemento e alla televisione. E ai luoghi comuni.
La curiosità per il progetto è tanta e ce ne si innamora subito: basta dare un’occhiata al loro sito www.donostia.it/ilperimetro e chiarirsi le idee con questa intervista per capire la passione che li anima.
-Perché il vostro progetto si chiama Il Perimetro?
Perché è un viaggio lungo il “profilo” del nostro Paese, come se la Vespa, il nostro mezzo, fosse una matita con cui ridisegnare l’Italia.
-Com’è nata l’idea e con quale scopo? Sul vostro sito dite: “Forse l’alternativa al fuggire dall’Italia è proprio quella di fuggire nell’Italia”.
Oggi la tendenza sembra essere quella di trovare la propria affermazione all’estero, in quei Paesi che “funzionano meglio” o “offrono migliori possibilità”. L’idea di girare in profondità l’Italia nasce proprio dall’esigenza di capire quanto ci sia di vero e di sensato in questa fuga e se per caso non ci siano delle risorse e delle prospettive che semplicemente non conosciamo e che ci permetterebbero di affrontare e superare la crisi strutturale in cui l’Occidente tutto è immerso.
-Il vostro viaggio parte a Settembre 2013. Cosa state facendo adesso?
Stiamo raccogliendo tutte le energie necessarie alla realizzazione de Il Perimetro. Abbiamo iniziato realizzando il sito internet (nella vita siamo progettisti web) e ora tutto il lavoro verte sulla preparazione dei diversi aspetti del viaggio. Intanto stiamo studiando i territori che incontreremo e le tematiche da affrontare. Stiamo, inoltre, tessendo la rete delle tappe, che saranno più di quarantacinque, in collaborazione con “Viaggi e Miraggi” – una cooperativa sociale che si occupa di turismo responsabile e sostenibile. E poi stiamo preparando la Vespa, l’attrezzatura tecnica di ripresa video e fotografica, e un po’ anche noi stessi, con qualche corsetta serale con tanto di stretching!
-Il vostro mezzo di trasporto: una Vespa 150 SprintVeloce del 1973. Perché l’avete scelto? Avete trovato “compagni di viaggio” in sella a una vespa in giro per il mondo?
Un po’ perché ce la siamo ritrovata e un po’ perché abbiamo letto i libri di Giorgio Bettinelli, l’idea di viaggiare in Vespa è in effetti iniziata anni fa. La Vespa è un mezzo molto robusto e semplice da riparare, costa poco ed ha quella carica romantica che ben si accosta alla poetica del viaggio. Soprattutto è un mezzo che riscuote simpatia un po’ ovunque; ed entrare in un paesino ben accolti dalla popolazione è un fattore determinante per poter stabilire uno scambio con i posti che incontri. Molti vespisti condividono questo punto di vista, ce lo hanno detto ogni volta che li abbiamo incontrati. E se ne incontrano!
-Chi volesse partecipare al vostro progetto cosa può fare?
L’aspetto che più ci preme è la ricerca di storie che possano confermare la nostra tesi di fondo: l’Italia è un posto dove le possibilità esistono ma vengono occultate e schiacciate dalla non-cultura del consumo. Trovate queste storie da incontrare e documentare, siamo alla ricerca di sostegno attivo sia da parte delle persone comuni, sia da realtà più strutturate. Principalmente ci serve attrezzatura, ospitalità e visibilità. Abbiamo scelto infatti di non richiedere finanziamenti econonomici fatto salvo una piccola campagna di crwodfounding che partirà a breve e la possibilità di fare una donazione sul sito con il paypal. Vorremmo, insomma, mantenere Il Perimetro nell’ambito dei progetti pensati e sviluppati dal basso.
-Il vostro Wiki. Ce lo spiagate in parole semplici? A cosa serve?
Vorremmo che Il Perimetro nascesse e si sviluppasse con il contributo di tante intelligenze diverse, come se si trattasse di un contenitore pronto ad essere popolato di contenuti, spunti e segnalazioni. Vorremmo dare spazio a questa esigenza sia permettendo a tutti gli attori che incontreremo di esprimere la loro visione sui temi da affrontare – dalla cementificazione, al turismo sostenibile, alle prassi di transizione – sia mettendo a disposizione di tutti uno strumento apposito che è appunto il wiki. Si tratta di un piccolo software installabile su un sito web che permette di scrivere un documento a più mani, come avviene con le voci enciclopediche di wikipedia. Si tratta senz’altro di un esperimento, non sappiamo ancora se avrà successo. Intanto qualcuno ha già visitato la pagina, si è iscritto e ha detto la sua, segnalandoci alcune interessantissime realtà. Per chi vuole l’indirizzo è www.donostia.it/ilperimetro/wiki
-Come è stato accolto il progetto fino ad oggi?
Ad essere sinceri meglio di quanto potessimo immaginare! La sensazione che abbiamo quando ne parliamo è simile a quella provata entrando in certi paesini irlandesi o della campagna tedesca: la gente ti sorride, alcuni ti fotografano, tutti ti fanno un in bocca al lupo. La differenza rispetto agli altri viaggi è che questa volta l’entusiasmo si trasformerà in storie, incontri e confronti, chiamando queste persone a costruire assieme a noi il dipinto del Perimetro.
Per chi volesse dare il proprio contributo o ricevere informazioni: http://www.donostia.it/ilperimetro/wiki
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