Questa mattina voglio parlarvi del colore nel Mondo Animale. Si, perché anche qui ad esso è attribuito un grande potere comunicativo, rendendolo una caratteristica fondamentale del comportamento animale.
Mi sono soffermata tanto sul ruolo del colore nella nostra vita di tutti i giorni, di come influenza il nostro equilibrio psicologico, di quanto ci condiziona, anche inconsciamente nonché sugli effetti benefici della cromoterapia. Questa mattina invece voglio parlarvi del colore nel Mondo Animale.
Eh si, perché anche qui ad esso è attribuito un grande potere comunicativo, rendendolo una caratteristica fondamentale del comportamento animale. Avete mai pensato a quanto sono importanti i colori del piumaggio, della livrea ma anche la forma stessa dell’animale quando questo interagisce con i propri simili? Molte specie, proprio in funzione di questo, hanno dovuto modificare colore, forma e comportamento anche per garantirsi la sola sopravvivenza. Ecco che per compiere le azioni legate al sostentamento, alla riproduzione e alla difesa, non solo il Mondo Animale, ma anche quello Vegetale, si affida alla stimolazione degli organi di senso che attraverso sollecitazioni cromatiche e visive, suoni, odori e movimenti sono in grado di produrre una risposta immediata di attrattiva verso esemplari della stessa specie e negativa verso i predatori.
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I colori e i pattern, sono infatti molto importanti ai fini del mimetismo animale. Attraverso questi, l’animale è in grado di ingannare le altre specie non solo per nascondersi da un predatore, magari confondendosi con lo sfondo ambientale ma anche per dissuaderlo imitando animali che possono incutere timore per la loro notevole pericolosità. Un soggetto velenoso o aggressivo, in genere è dotato di una gamma di colori ridotta e di un pattern ben definito e regolare così da suscitare reazioni di paura e agitazione nelle altre specie che dunque, avvertendo il segnale di pericolo si terranno a dovuta distanza. In genere, certe manifestazioni cromatiche saltano all’occhio grazie al forte contrasto che c’è fra lo sfondo, in genere giallo, bianco, rosso, a volte azzurro, specie in acqua e le linee nette, in genere di colore nero o comunque molto scuro. L’uso di disegni diversi poi permette di tutelarsi anche da animali che non possiedono una visione cromatica e quindi aumentano l’efficacia del messaggio.
Nel caso della tossicità poi, la gamma di colori segnaletici si arricchisce: si va dai verdi agli azzurri con disegni a macchie ben delineate. Ecco che gli animali con questi colori sono evidentemente non commestibili, e proprio la certezza di non essere “appetibili” per le altre specie, spesso li porta alla totale perdita del loro istinto di fuga.
Se poi il livello di pericolo/tossicità si abbassa, anche la definizione della gamma cromatica, del disegno e di conseguenza anche il messaggio, assumono sfumature diverse legate a cattivo sapore, odore o acidità, fastidiose per l’animale predatore ma comunque non mortali.
L’ultima manifestazione di cui voglio parlarvi, che a me affascina molto è quella attrattiva, specie a scopo riproduttivo. Pensate ai piumaggi colorati di molti uccelli, alle livree, ai suoni, ai colori che il Mondo Animale utilizza per attrarre i soggetti della stessa specie! In genere, si tratta di colori vivaci, brillanti, sgargianti specie il rosso ma anche le varie tonalità dell’azzurro in grado di esercitare una forte attrattiva e di favorire la perdita dell’aggressività verso gli esemplari dell’altro sesso.
Concludo col dire che molti pattern e colori utilizzati dagli animali, sono stati ripresi anche da noi. Pensate ad esempio a come vengono segnalate le zone di pericolo, non solo a livello di cartellonistica stradale, ma anche di spazi industriali…tutta quella grafica gialla e nera, non vi ricorda forse il pattern tipico di animali pericolosi?