La produzione di miele di rododendro in grandi quantità in Italia è recente, e può avvenire solo grazie alle vie di comunicazione moderne, che permettono agli apicoltori di trasferire le arnie alle quote più alte durante l’estate. In Italia il rododendro è presente in tutte le regioni dell’arco alpino: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia. La fioritura della pianta va dalla metà di giugno alla fine di luglio e viene apprezzato per le caratteristiche organolettiche, ma anche in quanto raccolto in zone incontaminate di alta montagna.
Il MIELE PAZZO
A causa della golosità di miele dei suoi uomini, il generale romano Gneo Pompeo Magno, Pompeo nel 67 A.C., in ritirata vicino a Trebisonda, in Turchia, subì delle pesanti perdite: durante un attacco, ebbero la peggio i tre squadroni di soldati che erano in preda agli effetti del miele avvelenato, preso da alveari forse posti deliberatamente lungo il percorso dagli avversari. Armi biologiche!?
Lo racconta ancora meglio Senofonte, che riporta l’avvelenamento da miele di alcune truppe dell’esercito greco in Turchia (IV sec. a.C.): “C’erano da quelle parti molti sciami di api, e tutti i soldati che ne mangiarono il miele uscirono di senno, cominciarono a vomitare, furono colti da attacchi di diarrea e alla fine nessuno riusciva a reggersi in piedi. Chi ne aveva mangiato appena un po’, sembrava che avesse preso una sbronza robusta; chi ne aveva mangiato in abbondanza sembrava invece pazzo furioso e qualcuno addirittura in fin di vita. Giacevano a terra alla rinfusa in gran numero, come dopo una fuga rovinosa, e lo scoramento cresceva. Tuttavia l’indomani nessuno morì, anzi suppergiù alla stessa ora in cui avevano mangiato il miele riacquistarono la ragione; e al terzo o al quarto giorno riuscivano ad alzarsi in piedi, come capita a chi ha bevuto sostanze intossicate.”
Questo a causa delle tossine che può contenere questo miele (graianatossine, rodotossine), capaci di provocare quello che gli esperti chiamano avvelenamento da rododendro o intossicazione da miele pazzo. Gli effetti tossici si riscontrano anche sulle api stesse, che possono morire avvelenate.
Il problema in Italia possono essere dati dagli ibridi ornamentali di rododendro coltivati nei giardini e visitati dalle api, oppure partite di miele che viene dalla Turchia. Le tossine sono molto concentrate nel miele di “Rhododendron ponticum” e “Rhododendron flavum”, che crescono nelle regioni montagnose della Turchia. Ancora oggi ci sono vittime di questo miele, in particolare uomini che sfidano la sua tossicità per sfruttare le sue sue tradizionali proprietà di “viagra naturale”. I sintomi durano circa 24 ore e bastano poche cucchiaiate di miele per intossicarsi.
Altre specie velenose sono Rhododendron occidentale che si trova dall’ Oregon alla California del sud e Rhododendron macrophyllum che vive dalla British Columbia al centro della California, e infine Rhododendron albiflorum che si trova in from British Columbia, Oregon e in Colorado.
Nelle specie di Rhododendron spontanee in Italia, tali sostanze sono state riscontrate solo nelle foglie, velenose sia per esseri umani che per il bestiame, mentre il nettare, e di conseguenza il miele, non presentano tracce di sostanze pericolose per l’uomo.
Sitografia
http://www.mieliditalia.it/f_rododendro.htm
http://www.cipra.org/competition/frangril/mielerododendro
http://www.giardinaggio.net/fiori/significato-dei-fiori/rododendro.asp
http://emj.bmj.com/content/24/8/592.abstract
http://www.mieliditalia.it/index.php/mieli-e-prodotti-delle-api/mieli-italiani/196-miele-di-rododendro
http://www.apicolturaonline.it/rododendropontico.html
Photo by Matthew T Rader, Texas Photographer