L’istituto Giapponese di Cultura a Roma ha un famoso giardino che apre al pubblico solo in alcuni periodi dell’anno per delle visite gratuite che registrano sempre il tutto esaurito. In un pomeriggio d’autunno siamo andati a vederlo per voi…
Giardino giapponese di Roma. L’istituto Giapponese di Cultura a Roma ha un famoso giardino che apre al pubblico solo in alcuni periodi dell’anno per delle visite gratuite che registrano sempre il tutto esaurito. In un pomeriggio d’autunno siamo andati a vederlo per voi…
Indubbiamente il giardino ha delle belle particolarità, ma sarà per il fatto di dover prenotare molto in anticipo, o per la grande curiosità che ruota intorno al Giappone e ai suoi caratteristici spazi verdi (o anche per alcune foto fuorvianti che si trovano sul web), le aspettative di chi lo visita sono superiori rispetto a quella che è la realtà.
“Sarà grande, sarà pieno di alberi, con un ampio lago, pietre, ci saranno luoghi in cui sostare, ecc.”. Se ci si aspetta questo si rimarrà delusi. Come molti di voi ci avevano già segnalato, il giardino in effetti è piccolino (non è un caso se alla guida più di una persona abbia chiesto “dove è il resto?”).
Detto ciò, per noi vale comunque la pena di visitarlo, perché indubbiamente possiede tutto quello che un giardino giapponese moderno dovrebbe avere: alberi di ciliegio, la cascata, le rocce, il ponticello, la lampada di pietra, le piccole isole. Elementi sapientemente combinati insieme secondo lo stile sen’en, ovvero del giardino con laghetto.
Questo spazio verde in stile nipponico, il primo realizzato in Italia da un architetto giapponese (Nakajima Ken) ospita diverse piante come ciliegi, iris, pini nani e glicine (per vederli fioriti vi consigliamo di visitare il giardino in primavera).
Proprio poco dopo l’ingresso ci ha colpito molto la presenza di due alberi: un ulivo e un ciliegio molto vicini, che sembrano quasi abbracciarsi attraverso i rami che si toccano e si intrecciano. La guida ci ha spiegato che la cosa non è casuale, i due alberi infatti sono rispettivamente il simbolo dell’Italia e quello del Giappone e rappresentano quindi l’amicizia che c’è tra questi due paesi.
Grazie a un foglio che all’ingresso viene dato a tutti coloro che partecipano alla visita, è possibile scoprire qualcosa in più sulle caratteristiche del giardino giapponese. E in particolare su come vengono posizionate le piante e su quale è il ruolo dell’acqua e della pietra (quella che forma la cascata del giardino di Roma proviene dalla campagna Toscana).
Gli alberi adulti vengono piantati in modo tale da rispecchiare la veduta che l’architetto intende ottenere, in particolare si considera la direzione, l’inclinazione e il volume dell’albero considerando l’effetto che si vuole ottenere combinandolo con gli altri elementi presenti nel giardino.
Nella visita non abbiamo notato fiori. Certamente andare a vederlo in pieno autunno, come abbiamo fatto noi, non poteva che dare questo risultato. Ma, in realtà, c’è da dire anche che nei giardini giapponesi i fiori sono usati raramente. E se si tratta di giardini per la cerimonia del tè non sono affatto presenti.
Per quanto riguarda invece la presenza delle pietre, elementi fondanti nei giardini giapponesi, queste vengono utilizzate per diversi scopi: per realizzare la cascata, posta al centro del disegno architettonico; per il bacile; per il sentiero che permette ai visitatori di percorrere il giardino, ma che ha anche la funzione di collegare visivamente diverse zone.
Insomma, francamente è stata una visita comunque interessante, che vi consigliamo di fare per scoprire qualche cosa in più sulla cultura nipponica. L’istituto organizza, tra l’altro, diverse iniziative culturali, come un cineforum gratuito dedicato alle pellicole giapponesi in lingua originale con sottotitoli in italiano.
COME E QUANDO PRENOTARE UNA VISITA?
“Il 30 ottobre ha riaperto il giardino – spiega a greenMe.it una volontaria dell’lstituto giapponese di cultura – ma in pochi giorni abbiamo esaurito il numero di visite fino al 12 dicembre. Il nuovo turno partirà il 1 dicembre 2015 e sarà possibile prenotare per il mese di gennaio”
L”Istituto propone turni di visita della durata di 30 minuti. Per prenotarsi bisogna chiamare il numero 06.9484.4655 (i turni saranno resi noti solo il 1 dicembre a questo link).