La gemmoterapia è una branca della fitoterapia che si serve di gemme, giovani getti e germogli per realizzare macerati glicerici ideali per fronteggiare i disturbi più comuni
I rimedi fitoterapici sono ormai comunemente noti e utilizzati ma c’è una branca della fitoterapia ancora poco conosciuta. Si tratta della gemmoterapia che si serve ugualmente di piante per realizzare delle soluzioni utili a curare i disturbi più comuni ma che, diversamente dalla comune fitoterapia, utilizza esclusivamente gemme, boccioli, germogli e tutte quelle parti della pianta che sono ancora allo stato embrionale.
Le gemme sono utilizzate anche nella tradizione ayurvedica ma la vera e propria gemmoterapia è nata grazie al lavoro del medico belga Pol Henry che l’ha ideata. Lo studio di questi rimedi è stato poi approfondito da altri ricercatori francesi che ne hanno messo a punto meglio l’utilizzo.
Il principio da cui parte la gemmoterapia è quello di prediligere le parti più giovani della pianta perché è proprio lì che è racchiuso il “meglio” dei principi attivi espressione di quel vegetale o quanto meno si possono trovare componenti diverse rispetto a quelle che sono presenti nelle altre parti più mature della stessa pianta.
È per questo che rimedi fitoterapici e gemmoderivati possono avere utilizzi terapeutici differenti.
I gemmoderivati agiscono molto bene sugli organi emuntori, quelli deputati a disintossicare il nostro organismo, ma possono essere utilizzati in tantissime maniere a seconda della problematica che si vuole affrontare e ovviamente, della pianta che si sceglie per affrontare i disturbi.
Sono adatti a curare raffreddori e malattie stagionali dei bambini sopra ai 3 anni e sono ottimi anche in fase di prevenzione. Tra i più indicati per i piccoli ci sono la Rosa canina e il Ribes nigrum, ma prima di utilizzarli è sempre meglio chiedere consigli al pediatra di fiducia.
COME SI REALIZZA UN GEMMOTERAPICO
Tutte le parti giovani delle piante vengono raccolte in primavera, si tratta della stagione in cui sono al massimo del loro sviluppo e delle loro potenzialità. Vengono poi lasciate macerare in acqua, alcool e glicerina in modo tale da trasmettere i loro principi attivi all’interno della soluzione che verrà poi imbottigliata e messa in commercio sotto forma appunto di macerato glicerico.
COME UTILIZZARLI E DOVE TROVARLI
Poiché si tratta di soluzioni idroalcoliche, i gemmoderivati si assumono in gocce diluite in acqua o succo di frutta. Generalmente la dose consigliata è di 50 gocce un paio di volte al giorno, ma per il dosaggio è sempre meglio chiedere ad un esperto che valuterà caso per caso e che vi indicherà anche il periodo di tempo giusto per una terapia ottimale.
Nelle erboristerie e nelle farmacie si trova la versione gemmoterapica della maggior parte delle piante comunemente utilizzate in fitoterapia tra queste il Ginko biloba, l’Ippocastano, il Lampone, il Mirtillo nero, il Tiglio, la Betulla e il Biancospino.
Francesca Biagioli
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