Riconoscere, raccogliere e mangiare le piante spontanee: il nespolo comune (Mespilus germanica)
Gennaio, le prime gelate serie e le prime nevicate trasformano i tannini dei frutti di nespolo in zuccheri, che rendono un piacere gustarli appena colti.
Sto parlando dei frutti dell’albero del nespolo comune, Mespilus germanica, da non confondere con il nespolo più conosciuto e apprezzato, proveniente dalla Cina, Eriobotrya japonica.
Entrambi appartengono alla famiglia delle Rosacee e ci donano frutti commestibili e deliziosi, una volta maturati.
Le piante di nespolo comune, crescono in tutta Italia e anche se di solito si trovano piccoli arbusti in mezzo alla macchia boschiva, se coltivati possono diventare anche alberi di una certa dimensione (anche fino ai 5 m). Allo stato selvatico la troviamo in tutto il Sud-Est dell’Europa, fino all’Asia Centrale.
Se raccogliete le nespole quando sono ancora acerbe e le addentate, vivrete la stessa esperienza che si prova mangiando dei cachi acerbi: le procianidine, molecole della classe dei flavonoidi conosciuti come tannini, che interagiscono con le proteine salivari durante la masticazione e determinano la sensazione astringente, di “allappamento”.
Sono le stesse sostanze che troviamo ad esempio nelle mele e nell’uva, che danno il sapore tannico al vino rosso.
Per questo, quando ancora questi frutti erano davvero importanti nell’economia domestica di sopravvivenza, le nespole venivano raccolte e messe a maturare nelle cantine fresche e buie, coperte di paglia, all’interno di cassette di legno o ceste. Ho fatto una piccola indagine tra parenti e amici, e sono rimasta stupita di quanti abbiano ricordi di infanzia legati a questo frutto. Dalla Sicilia alla Croazia, qualcuno ha fatto un piccolo tuffo indietro nel tempo e ha sentito i sapori che ti facevano scoprire i nonni da piccoli: indimenticabili. Come è indimenticabile l’esperienza della fame, che insegna il rispetto per il cibo e l’importanza di conoscere ciò che l’ambiente in cui vivi ti offre per sopravvivere.
Una volta mature, le nespole hanno un sapere dolce e leggermente aspro e la consistenza di una marmellata. Quando sono troppo mature, iniziano a fermentare e sia il sapore che l’odore dei frutti ricorda qualcosa di alcolico.
Potete utilizzarle in cucina, un po’ come si fa per le mele cotogne: per creare composte, liquori, gelatine e sciroppi. I preferisco gustarle fresche e maturate sull’albero, il loro gusto non sarà mai così buono quando si fanno maturare dopo averle colte acerbe.
Su Acta Pantarum, uno dei siti di botanica che preferisco, trovate delle bellissime fotografie dei fiori, frutti e delle foglie di nespolo, che vi aiuteranno a riconoscere la pianta in primavera ed estate, per poi poter ritornare a trovarle in inverno.
Come si mangiano? Queste a altre curiosità in questo breve video:
Durante una lunga passeggiata tra i boschi in compagnia di due allieve, abbiamo avuto la fortuna di trovare un albero carico di frutti maturi e dolci di nespole, che ci hanno immediatamente dissetate e corroborate per continuare il nostro trekking. Essendo la pianta in un giardino di un piccolo borgo abbandonato, i suoi frutti erano notevolmente più grandi di quelli che ho trovato in altre occasioni nel bosco, probabilmente a causa della protezione data dalle abitazioni e dall’assenza di competizione per la luce, che hanno permesso alla pianta di crescere e dare frutti veramente grandi.
Sara e Silvia hanno assaggiato le nespole per la prima volta e dopo un primo momento di incertezza per il sapore forte e nuovo, se ne sono innamorate e ne hanno fatto una bella scorpacciata insieme a me. Presto vi racconterò la loro esperienza con me.
Buona raccolta!