Dolce-Dolce

Ne prodotti dolci della natura sono presenti diversi principi nutriti, i dolci artificiali comportano la sola assimilazione di calorie.

Inauguro questo blog con un quesito posto da mio fratello qualche giorno fa.

Alla domanda “Fede, ma il miele fa bene?” La mia prima reazione è stata da saccente, a suo dire. Sinceramente mi sono trovata in una posizione alquanto scomoda: la risposta mi sembrava talmente banale e logica che non potevo fare altro se non dubitare della reattività mentale di mio fratello. In seguito una riflessione a riguardo mi ha portato a concludere che effettivamente così scontato non fosse.

Perché una persona deve arrivare a interrogarsi e porre in discussione le qualità del miele?

Perché è dolce. Molti confondono concettualmente il “sapore dolce” con il “dolce artificiale”. Fondamentalmente è un gioco di parole volutamente ambiguo. Se utilizzassimo la tecnica del brainstorming, probabilmente la maggior parte delle parole che si attribuirebbero al concetto “dolce” avrebbero una connotazione negativa, nonché vi si assocerebbe prima di tutto l’immagine dello zucchero da tavola e successivamente tutti i prodotti che lo includono come torte, pasticcini, merendine, snack, ecc.. .

Pochi soggetti, o comunque solo al termine dell’attività mentale creativa, nominerebbero alimenti puri che la natura ci offre e che hanno un sapore dolce, come ad esempio il miele o la maggior parte dei frutti. Viene subito collegato a qualcosa di complesso, elaborato e artificiale, come se l’opera umana fosse necessaria per l’esistenza di tale concetto.

Come accennato, vi è ambiguità terminologica.

Tutto ciò che è dolce complesso, seppur al gusto buonissimo, viene immediatamente considerato come qualcosa di “negativo” in quanto contiene zuccheri da tavola che, popolarmente parlando, fanno male. Precisando e premettendo che nulla in dosi moderate sia deleterio per il nostro organismo, un’alimentazione in cui prevale l’assunzione di cibi direttamente forniti dalla natura è sicuramente migliore di una basata su prodotti elaborati artificialmente che essenzialmente l’unica qualità che presentano è il fatto di essere “buoni“, nonché di soddisfare contemporaneamente e momentaneamente mente e corpo. L’appellativo “buono” è sempre stato un mistero per me, vi è sempre questa costante ricerca del “buono”, siamo perfino arrivati a produrre alimenti chimicamente solo perché “buoni” non capendo che si possono consumare, e anche creare, cibi e piatti che oltre ad appagare i nostri neuroni sensoriali apportano benefici anche ad altre parti del nostro corpo.

E dunque, il miele come altri cibi, perché hanno un sapore più dolce di qualsiasi altro prodotto dell’industria alimentare nonostante derivino direttamente dalla madre terra senza passare (o almeno solo in parte) tra le mani dell’uomo?

La soluzione è da cercare nella loro composizione chimica. Il sapore dolce “naturale” è causato dall’elevata presenza di zuccheri semplici, nonché fruttosio e glucosio che hanno un potere dolcificante nettamente superiore al saccarosio, comunemente chiamato zucchero da tavola. La differenza di base tra glucosio, fruttosio e saccarosio sta nel fatto che i primi due sono glucidi semplici, mentre il saccarosio altro non è che l’unione dei primi due.

L’introduzione nel nostro organismo del solo saccarosio non apporta alcun beneficio se non quello di soddisfare il gusto determinando come unica conseguenza la sola assimilazione di calorie.

Ricordandosi che in ogni caso un eccesso di zuccheri è dannoso per la nostra salute, il consiglio di prediligere prodotti naturali con elevato apporto energetico, nonché ricchi di zuccheri semplici, piuttosto che prodotti dolci artificiali arricchiti è dato dal fatto che i primi forniscono ulteriori principi nutritivi essenziali di cui i secondi ne sono privi.

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