Oggi vi voglio raccontare una straordinaria storia di amore profondo e indimenticabile, diventata ormai leggenda e capace di commuovere gli oltre 100 milioni di utenti che l’hanno guardata su youtube. I suoi protagonisti sono Christian, un bellissimo leoncino nato in una famiglia di felini addomesticati da 5 generazioni, e i suoi amici umani John Rendall e Ace Berg, che nel 1969 lo acquistarono, incredibile ma vero, nei magazzini Harrods di Londra per pochi spiccioli. Volevano prendersi cura di lui e dargli un futuro migliore, ma non avevano idea di cosa avrebbero dovuto affrontare.
“Erano gli anni ‘60, succedeva di tutto. Entrare in un grande magazzino a Harrods a Knightsbridge e vedere un leone in vendita è impensabile, ma questa era Londra in quegli anni. Christian era irresistibile e bellissimo, pesava 12, 13 chili ed era chiuso in una piccolissima gabbia. Capivo bene che gli animali hanno bisogno di spazio e ho pensato che avremmo dovuto fare qualcosa per lui, anche se io e Ace non sapevamo ancora esattamente cosa”, ha raccontato l’ormai anziano Rendall in una puntata de “Alle Falde del Kilimangiaro”.
Così, il leoncino passa i primi anni della sua vita in città, all’interno di un piccolo appartamento, va tranquillamente in giro in macchina e, per correre e giocare, ha a disposizione un parco recintato da mura in King’s Road, che i due ragazzi riescono a farsi dare dal parroco della zona. Ma tutti quanti sanno che si tratta di una situazione temporanea. Ben presto, infatti, Christian diventa troppo grande e non può più vivere in quell’angolo di città. John e Ace, allora, si mettono in contatto con il famoso naturalista George Adamson, conosciuto ormai come il “padre dei leoni”, primo al mondo ad aver reintegrato con successo in natura la sua leonessa adottiva Elsa. Ma questa è un’altra storia, raccontata nel commovente romanzo, diventato anche film, “Nata libera”.
Si decide, quindi, che Christian deve tornare in Kenia: anche se non conosce nulla dell’Africa e della natura selvaggia, bisogna tentare di reintrodurlo nella riserva naturale di Kora. Dopo un lungo viaggio in aereo tra Londra e Nairobi, Christian, insieme ai suoi inseparabili genitori umani, approda nel 1971 sul suolo del Paese africano, dove sarebbe entrato in contatto con i leoni selvatici e gli altri animali della savana, ma solo gradualmente, dopo aver imparato a sopravvivere e a riconoscere il pericolo.
Un percorso lungo e difficile, su cui anche Adamson appare scettico. Ma Christian impara velocemente, viene accettato dagli altri leoni, e, rimesso in libertà al tempo debito, diventa presto un capobranco. Un happy ending, insomma, per questo leoncino cresciuto tra i clacson delle auto e le mura di un appartamento.
E ora viene la parte ancor più commovente di questa fantastica e toccante storia. Dopo un anno di distacco da Christian, Rendall e Bourke decidono di tornare in Kenya per riabbracciare il proprio amico, ormai cresciuto e ben inserito, ma vengono avvisati che il leone, diventato un animale libero e selvatico a tutti gli effetti, avrebbe potuto non riconoscerli, e persino aggredirli. Inoltre Christian non si faceva vedere da almeno nove mesi e c’era una buona probabilità che fosse stato ucciso da bracconieri o da altri maschi.
I due ragazzi partono lo stesso per il Kenya e, appena sbarcarti a Nairobi, vengono avvertiti che Christian era tornato la sera precedente: “è qui con le sue leonesse e i loro cuccioli. È appostato sulla sua roccia preferita al di fuori del campo. Vi sta aspettando”, disse loro Adamson. Quello che avviene all’incontro, poi, è la parte davvero più commovente: non appena Christian scorge da lontano i due giovani, non solo li riconosce, ma comincia a correre e, proprio come faceva quando era un cucciolo, mostra tutta la sua felicità giocando e buttando le zampe intorno al collo, in una sorta di abbraccio, dei suoi due amici umani ritrovati dopo 3 anni di lontananza.
Anche le sue compagne, chiamate Mona e Lisa, accettano inaspettatamente la vicinanza dei due umani, grazie alla presenza del maschio dominante. L’incontro con Christian diventa così una delle più incredibili e toccanti testimonianze dell’empatia e dell’amicizia tra umani e animali, che dimostra come il leone non sia solo un animale feroce: se ci si rapporta a lui con amore e rispetto, è capace di fiducia, affetto e di instaurare un legame duraturo con esseri di altre specie.