CVTà la street art simbolo di rinascita

Civitacampomarano è un borgo meraviglioso minacciato dalle frane e da un lento spopolamento. Uno di quei luoghi che lentamente si stanno svuotando, le cui case restano disabitate e dalle cui finestre non si affaccia più nessuno.

Civitacampomarano è un borgo meraviglioso minacciato dalle frane e da un lento spopolamento. Uno di quei luoghi che lentamente si stanno svuotando, in cui le case restano disabitate e dalle finestre non si affaccia più nessuno.

Territori ricchi di cultura, tradizioni, sapori, profumi unici, che rischiamo di perdere per sempre. E Civitacampomarano è una di questi tesori.

Situato nel cuore verde del Molise, è un paesino in cui vivono meno di 400 persone. Ma non c’è solo il rischio spopolamento, lo scorso inverno ci sono stati oltre 3 metri di neve e una frana ha provocato ingenti danni a molti edifici.

Consapevoli di questa fragilità, ma anche della necessità di dover trovare strade nuove che permettano al proprio paese di sopravvivere, i civitesi hanno iniziato a sognare di salvarlo attraverso l’arte e per farlo si sono rivolti ad Alice Pasquini, ambasciatrice italiana della street art nel mondo.

La sua firma, Alicè, la troviamo in calce a murales meravigliosi sparsi nei cinque continenti. Senza saperlo, i civitesi avevano contattato non solo una grande artista, ma anche una loro concittadina.

I nonni di Alice, infatti, sono di Civitacampomarano e proprio questo legame ha permesso, nel 2016, al cvtà street fest di nascere.

L’idea è stata quella di ridipinge i muri dell’antico borgo molisano con i colori della speranza attraverso il ricorso alle preziose risorse di un’arte non asserragliata in un museo ma offerta gratuitamente ai passanti.

Ed è così che il paese ha deciso di aprire le proprie porte e il proprio cuore: “Grazie all’idea di portare nel nostro centro la street art, lo scorso anno si è aperto un momento di confronto che ci ha indicato un nuovo orizzonte. Siamo partiti dalla nostra storia e dalle nostre radici, per raccogliere una sfida straordinaria: conciliare e contaminare l’arte del passato con il contemporaneo, raccontano alcuni dei volontari.

Oltre 3 mila persone si sono accalcate tra i vicoli del paesino durante i giorni del festival e altrettante lo faranno durante il resto dell’anno, realizzando il sogno di tutti quelli che vivono a Civitacampomarano: permettere al proprio paese di continuare a vivere, di riaprire le proprie case, di ripopolare le proprie piazze, di affacciarsi di nuovo dalle proprie finestre.

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Foto di: Alessia Di Risio

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