Incredibile cosa si nasconde dietro la carne di cavallo (VIDEO e PETIZIONE)

Le immagini sono raccapriccianti. Un viaggio estenuante, orribile e senza ritorno. E' quello a cui ancora oggi migliaia di cavalli aono sottoposti, importati in Italia per la produzione di carne principalmente da Polonia, Francia e Spagna. Essere Animali ha documentato tutte le tappe di questi viaggi senza ritorno, seguendo la tratta dei cavalli dalla Polonia alla Puglia.

Un viaggio estenuante, orribile e senza ritorno. È quello a cui ancora oggi migliaia di cavalli sono sottoposti, importati in Italia per la produzione di carne principalmente da Polonia, Francia e Spagna.

Essere Animali ha documentato tutte le tappe di questi viaggi senza ritorno, seguendo la tratta dei cavalli dalla Polonia alla Puglia.

Le immagini sono raccapriccianti. I cavalli provengono dagli allevamenti e dalle cosiddette fiere. Sono acquistati da intermediari per essere poi inviati ai centri di raccolta, dove sono ‘concentrati’ in attesa del trasporto successivo, che avverrà dopo il nullaosta della visita veterinaria. Si tratta di cavalli allevati appositamente per la carne, di frequente lasciati liberi al pascolo e a circa 1-2 anni destinati all’esportazione.

Nei mercati che in Polonia sono stati osservati:

  • cavalli caricati a forza sui mezzi di trasporto, picchiati con bastoni e soggetti a frequenti cadute
  • animali che presentano ferite agli occhi e alle zampe
  • animali legati anche per molte ore di seguito, inseriti in un contesto caotico, visibilmente stressati ed impauriti
  • utilizzo di mezzi di trasporto non idonei

IL VIAGGIO DI 2000 KM VERSO L’ITALIA – Dal centro di raccolta gli animali vengono trasportati sino ad un posto di controllo situato al confine italo-sloveno. Ogni automezzo può contenere circa 20 cavalli, rinchiusi in box individuali le cui dimensioni variano per legge a seconda dell’età. Dopo le operazione di scarico gli animali trascorrono 24 ore legati all’interno delle stalle di sosta. Ad attenderli il giorno successivo un ulteriore viaggio di anche più di 12 ore, nel caso frequente in cui la destinazione finale sia un impianto di macellazione in Puglia.

  • molti animali giungono stremati, avendo trascorso il viaggio impiegando ogni energia per mantenere l’equilibrio e contrastare i movimenti dovuti al trasporto
  • i cavalli sono animali a rischio disidratazione, ma difficilmente durante il trasporto berranno acqua con un gusto sconosciuto
  • i trasporti avvengono a qualunque condizione atmosferica, le condizioni dei cavalli peggiorano vistosamente con il caldo dei mesi estivi
  • anche quando avvengono nel rispetto delle normative vigenti, questi viaggi costituiscono per gli animali una grave forma di sofferenza e comportano forte stress, affaticamento, rischio di lesioni e di disidratazione.

Sono comunque ancora frequenti e documentati viaggi di cavalli provenienti da diversi paesi europei che superano le 24 ore senza sosta, in cui sono assenti gli abbeveratoi e gli stalli individuali.

L’ARRIVO ALL’IMPIANTO DI MACELLAZIONE – L’abbattimento può avvenire dopo poche ore, ma solitamente i cavalli trascorrono da 1 a un massimo di 7 giorni in stalle, fino a quando avviene la visita ‘ante mortem’, con la quale l’animale è giudicato idoneo alla macellazione dal veterinario. Entro 24 ore i cavalli saranno condotti nei corridoi che conducono alla ‘trappola’. Questa gabbia di metallo ha la funzione di contenere gli animali prima che l’operatore li stordisca con una pistola a proiettile captivo, che provoca danni gravi e irreversibili al cervello.

L’ indagine mostra:

  • cavalli che assistono all’uccisione di altri animali, manifestando terrore e accasciandosi all’interno della trappola di stordimento
  • animali impauriti, che indietreggiano vistosamente ad ogni rumore che precede un abbattimento e che sembrano pienamente consapevoli di ciò che sta per accadere

I macelli visitati, i principali per numero di cavalli macellati in Italia, abbattono fino a 4000 cavalli l’anno. Dopo lo stordimento sono appesi per gli arti posteriori e verranno loro recisi i vasi sanguigni del collo per essere dissanguati. Scuoiati, eviscerati e infine sezionati in mezzene o quarti, con la visita post mortem i cavalli diventano carne licenziata al consumo e poi spedita nelle macellerie.

Questo è ciò che accade a oltre 50.000 cavalli, uccisi ogni anno solo in Italia per la produzione di carne. Se anche tu vuoi contribuire a porre fine a questi viaggi senza ritorno e all’abbattimento dei cavalli per il consumo di carne: FIRMA PER SALVARE I CAVALLI DALLA MACELLAZIONE

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram