Chiamatele come volete: infestanti, malerbe, erbacce, flora spontanea, erba cattiva, insomma il concetto è abbastanza chiaro: stiamo parlando di piante indesiderate presenti all’interno dell’agroecosistema con cui dobbiamo fare i conti anche se coltiviamo un piccolo orto
Chiamatele come volete: infestanti, malerbe, erbacce, flora spontanea, erba cattiva, insomma il concetto è abbastanza chiaro: stiamo parlando di piante indesiderate presenti all’interno dell’agroecosistema con cui dobbiamo fare i conti anche se coltiviamo un piccolo orto.
STRATEGIE – In agricoltura biologica la gestione della flora spontanea prevede un approccio integrato basato su strategie differenti: 1) tecniche legate alla prevenzione (pre-emergenza), 2) strategie per migliorare la competitività delle colture, 3) strategie post-emergenza mirate al contenimento delle malerbe (Stenico V., Dinelli G., 2014).
CHE COSA è LA PACCIAMATURA – La pacciamatura è una pratica agricola che rientra nel primo gruppo. Consiste nella copertura del suolo con materiali sintetici o vegetali ed ha come obiettivo quello di impedire lo sviluppo delle infestanti a ridosso delle piante coltivate (Vizioli V., 2003) impedendo il passaggio della luce e creando condizioni inadatte alla germinazione.
VANTAGGI – È un mezzo importante per l’agricoltura a basso impatto, in quanto si riducono: 1) le lavorazioni meccaniche, 2) le perdite di acqua per evaporazione, 3) le perdite di nutrienti per dilavamento 4) le malattie e i parassiti da agenti terricoli
USO DI MATERIALI ORGANICI – Oggi il mercato offre una vasta gamma di prodotti biodegradabili, che vanno dalla cellulosa a fibre di amido, al Mater-Bi® che, tra l’altro non comportano costi di smaltimento e asportazione (Cozzolino E., Leone V., Lombardi P., 2013).
Per quanto riguarda la pacciamatura nell’orto possono essere utilizzati materiali naturali come paglia, fieno, compost, erba tagliata o foglie, l’importante è che il materiale organico non contenga semi di piante infestanti e sia ben secco, per evitare malattie fungine o muffe. Inoltre, con la pacciamatura naturale, i componenti della fauna ipogea divorano lentamente lo strato di pacciamatura vegetale e pian piano lo decompongono, trasformandola in terriccio fertile.
QUANDO EFFETTUARLA – Le operazioni di pacciamatura dovrebbero essere effettuate più volte all’anno; in particolare in inverno ed in primavera. Nel primo caso si cerca di proteggere le piante da temperature eccessivamente basse, dalle piogge abbondanti e dalle gelate. Nel secondo caso, invece, la pacciamatura serve a mantenere il terreno fresco e a garantire un certo grado di umidità oltre che contrastare la germinazione delle infestanti.