Come coltivare i germogli in un barattolo

Coltivare i germogli in casa, avendo a disposizione pochi e semplici strumenti, offre proprio a tutti la possibilità di avere a disposizione un orto in miniatura, da cui nascono degli alimenti ricchi di vitamine e di sali minerali, con cui variare ed integrare la propria alimentazione senza ricorrere a supplementi artificiali.

Avvicinarsi al mondo dei germogli permette di comprendere come da un semplice piccolo seme possano nascere delle risorse portentose, spesso ancora più ricche di nutrienti rispetto ai semi stessi da cui i germogli vengono generati.

Sono entrata in contatto con la possibilità di coltivare i germogli in maniera casalinga alcuni anni fa, dopo aver letto il capitolo relativo ad essi all’interno di un libro che mi è stato prima prestato e poi regalato. Si tratta di “Il cucchiaio verde” (Edizioni Giunti Demetra, 2007). All’interno di essi vengono illustrati diversi metodi per coltivare i germogli, dai quali ho preso spunto per iniziare a sperimentare.

Uno dei consigli che fin dall’inizio mi aveva colpito di più all’interno del libro riguarda l’accorgimento consistente nell’evitare di utilizzare contenitori in plastica a contatto con i semi da germogliare. Sarebbero da preferire da questo punto di vista vetro, ceramica e terracotta. Bisogna sottolineare che i germogliatori più economici in vendita sono proprio in plastica. Io non ne posseggo uno, ma pare risultino spaziosi e molto comodi da utilizzare. Resta però il dubbio della plastica.

Il primo metodo di coltivazione dei germogli che ho deciso di provare, proprio per evitare la plastica, prevede l’utilizzo di un barattolo di vetro. Il barattolo può essere senza problemi di recupero ed è preferibile sterilizzarlo in acqua bollente prima di adoperarlo per iniziare a coltivare i germogli. Utilizzare un barattolo di medie dimensioni permette di coltivare facilmente i germogli provenienti dai semi più piccoli (rucola, erba medica, miglio, girasole e semi di lino, ad esempio), mentre semi di dimensioni maggiori (ceci, lenticchie, fagioli mung) richiedono spazi maggiori, ad esempio un piatto o uno scolapasta.

Una volta versati i semi prescelti all’interno del barattolo in modo da ricoprirne il fondo, si dovrà procedere all’ammollo degli stessi, con l’aggiunta di due o tre dita d’acqua, in cui lasciare riposare i semi da 6 a 12 ore a seconda delle loro dimensioni. Per quanto riguarda i semi di lino, sarà sufficiente un ammollo molto breve o un semplice risciacquo in un colino, in modo da evitare la formazione eccessiva di mucillagini che potrebbero rendere difficoltosa la germogliazione (parlo in base alla mia esperienza personale).

Una volta terminato l’ammollo, l’imboccatura del barattolo dovrà essere richiusa con un telo leggero a retina (sono perfetti i veli delle bomboniere) e con un elastico, in modo che i semi possano essere scolati facilmente capovolgendo il barattolo. Con lo stesso metodo i semi dovranno essere risciacquati 2 o 3 volte al giorno, facendo in modo che non rimangano ristagni d’acqua sul fondo del barattolo.

I germogli inizieranno a spuntare dopo 1 o 2 giorni e saranno pronti dopo 3-5 giorni a seconda dei semi di partenza. Potranno essere conservati in frigorifero in un contenitore aperto dai 5 ai 7 giorni senza problemi. I contenitori con i semi da germogliare dovranno essere riposti al buio per tutto il tempo dello sviluppo dei germogli, ma potranno essere esposti alla luce naturale per alcune ore prima di essere consumati, in modo che si arricchiscano di nutrienti preziosi.

I germogli sono ottimi consumati crudi, ad esempio per arricchire le insalate di vitamine e sali minerali. Il calore della cottura potrebbe inficiare il loro apporto nutrizionale, ma ciò non impedisce di utilizzarne una parte per il condimento di piatti caldi o per la preparazione di involtini e crocchette vegetali. Provate!

Marta Albè

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