Ricordate il progetto ColtivaMi? Lo scorso settembre erano state annunciate le zone della città di Milano che sarebbero state interessate dalla creazione di orti urbani nati dallo sfruttamento di spazi inutilizzati del capoluogo lombardo. Ora il bando relativo all’iniziativa è finalmente online.
Ricordate il progetto ColtivaMi? Lo scorso settembre erano state annunciate le zone della città di Milano che sarebbero state interessate dalla creazione di orti urbani nati dal recupero di spazi inutilizzati del capoluogo lombardo. Ora il bando relativo all’iniziativa è finalmente online.
Le prime zone della città ad essere interessate dalla creazione di nuovi orti sono situate in via Rubicone ed in via Cascina dei Prati. ColtivaMi si pone l’obiettivo di valorizzare gli spazi inutilizzati della città, di recuperare le aree verdi abbandonate e di favorire la socializzazione dei cittadini, stimolando nel contempo una nuova educazione civica incentrata sul rispetto dell’ambiente.
Nelle aree sopraindicate sorgeranno un totale di 171 orti urbani, per la cui assegnazione l’Amministrazione Comunale si propone di prestare particolare attenzione al coinvolgimento di giovani, famiglie ed anziani. Il bando è nato in risposta ad un’esigenza espressa ormai da molti anni da parte di cittadini milanesi di diverse estrazioni sociali e generazioni, secondo quanto dichiarato da parte della vicesindaco con delega all’agricoltura Ada Lucia De Cesaris.
Tra gli obiettivi vi è il desiderio di portare in città delle esperienze di agricoltura sostenibile e di stimolare la partecipazione attiva dei cittadini alla cura del territorio e del verde attraverso la creazione di nuovi orti urbani. Chi potrà prendere parte al bando? Il Comune di Milano stipulerà le convenzioni per la gestione degli orti con tre diverse categorie di soggetti pubblici e privati con sede a Milano:
1) Realtà del terzo settore (onlus e cooperative sociali senza scopo di lucro, associazioni di promozione sociale, di salvaguardia dell’ambiente, di volontariato o con finalità culturali);
2) Associazioni di cittadini;
3) Enti e aziende pubbliche o private che operano nell’ambito della responsabilità sociale di impresa per realizzare tra i propri dipendenti attività di valorizzazione del tempo libero e della sfera sociale e culturale.
Le convenzioni avranno una durata massima di 9 anni, con la possibilità di un rinnovo per altri 3 anni. I costi di allestimento degli orti saranno a carico di coloro ai quali verranno assegnati. Ogni orto assegnato individualmente avrà una superficie massima di 60 metri quadri. Sono previsti anche moduli di coltivazione collettiva (minimo 10 ortisti) fino a 700 metri quadri.
Vi saranno alcune regole da rispettare. Sarà vietato l’utilizzo di pesticidi, diserbanti e sementi Ogm. L’acqua dovrà essere gestita in maniera oculata. Le attività commerciali, di lucro o promozionali saranno vietate, salvo decisioni differenti da parte del Consiglio di Zona. La coltivazione degli orti dovrà essere eseguita da parte di ognuno puntando al massimo coinvolgimento degli altri cittadini.
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Marta Albè
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