Per impostare una corretta ed efficace terapia con i colori, e correggere dunque eventuli disarmonie è importante tener conto del fisico del soggetto, del problema che lo affligge e degli organi e distretti del l'organismo che ne sono colpiti. Importante anche conoscere il tipo psicologico e se possibile anche il suo segno zodiacale.
Per individuare e correggere lo squilibrio cromatico di una persona, abbiamo bisogno di conoscere le sue caratteristiche, il tipo di problema che la affligge, e gli organi e i sistemi interessati, il tipo psicologico e magari anche il suo segno zodiacale.
L’uomo vede l’effetto dei colori cosmici, non i colori stessi! Questi sette raggi cromatici, che altro non sono che i raggi cosmici, sono responsabili in gran parte del processo di creazione, della nostra nascita, della nostra evoluzione e in definitiva del nostro stato di salute.
Per utilizzare la terapia dei colori,abbiamo a disposizione diversi metodi per formulare una diagnosi, ma in caso di problematiche serie è meglio rivolgersi ad un operatore specializzato.
Jung, definiva la simbologia del colore e l’interpretazione dei sogni come “Inconscio collettivo“: e cioè aspetti della coscienza umana, nonché parte integrante della sua saggezza persino in grado di influenzarne il suo vissuto sul piano fisico, mentale e spirituale.
In linea generale, la preferenza di un colore invece che un altro ha una base psicologica di cui è possibile servirsi in sede di diagnosi:
gli introversi amano i colori freddi in quanto non hanno bisogno di stimolazioni esterne
gli estroversi prediligono i colori caldi
i soggetti emotivamente inibiti, possono restare scioccati dai colori in quanto questi aprono un varco nella loro interiorità che invece tendono a celare
i soggetti emotivamente sensibili reagiscono spontaneamente ai colori
le preferenze per i colori scuri, indicano depressione e malinconia; per quelli brillanti gioia e allegria
reazioni estreme e paradossali ai colori sono la spia di patologie
i flemmatici hanno una personalità rigida non sono predisposti alla terapia con i colori poiché sono incapaci di percepire in pieno le vibrazioni sottili dei colori stessi.
Un buon psicoterapeuta, dovrà, ai fini di impostare una corretta terapia, verificare in che modo l’individuo reagisce ai diversi stimoli cromatici valutandone le preferenze, considerando anche che ciascuna reazione è dettata dal tipo psicologico, fisico e che ogni disturbo ha in sé componenti fisiche e psicologiche contemporaneamente. Ecco che la cromoterapia, dovrà tenere conto del piano fisico, mentale ed emotivo al fine di ristabilire l’armonia in ciascuno di essi e fra loro.
Alla prossima!
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Stefania