Esiste una pianta dai fiori giallo-arancio nota fin dal tempo dei Romani per le sue proprietà terapeutiche ma anche per la possibilità di essere utilizzata in cucina o per colorare gli abiti… si tratta della Calendula. Sembra sia stato grazie agli studi di una badessa/botanica di nome Ildegarda di Binger che oggi conosciamo le numerose proprietà terapeutiche di questa pianta straordinaria e possiamo utilizzarla come rimedio fitoterapico per diverse problematiche.
La Calendula, grazie ai suoi poteri antinfiammatori, cicatrizzanti e antisettici è uno dei rimedi naturali per eccellenza per tutto ciò che riguarda la pelle, che siano punture di insetti, screpolature, cicatrici, calli, geloni, scottature, acne, piccole ferite, infiammazioni, ecc. In questi casi se ne fa ovviamente un uso esterno, esistono in commercio diverse pomate o creme alla calendula da applicare sulla zona interessata più volte al giorno. Ma, per fare degli impacchi, si può utilizzare anche la tintura madre di calendula diluita in acqua, il decotto di fiori secchi, oppure l’olio di calendula.
Se utilizzate questa pianta per la prima volta è importante fare attenzione e provare prima su una zona della pelle asciutta e sana per essere sicuri che non si scatenino reazioni allergiche (questa è l’unica accortezza da avere rispetto alla calendula e a molte altre erbe, rimedi naturali al 100% ma che possono comunque dare allergia).
La calendula (di cui in fitoterapia si utilizzano le sommità fiorite) può essere utilizzata anche per via interna ad esempio per alleviare i dolori mestruali e garantire un buon afflusso di sangue se il ciclo scarso o, al contrario, ridurlo in caso sia troppo abbondante. Questa pianta, infatti, è in grado di agire come un vero e proprio regolatore, stimola inoltre il fegato e favorisce il flusso della bile oltre a essere un ottimo alleato per chi ha problemi di stomaco, gengiviti e afte.
Ricapitolando la calendula può essere utilizzata per:
- Tutti i problemi della pelle (uso esterno – impacchi con tintura madre, creme o pomate)
- Gengiviti, afte e ulcere della bocca (si possono fare sciacqui con acqua e calendula)
- Disturbi mestruali (uso interno)
- Digestione difficile, colite, gastrite (uso interno, ottimi in questo caso decotti o tisane con fiori di calendula)
- Problemi epatici (uso interno)
- Dermatite da pannolino (uso esterno – creme specifiche, olio di calendula o impacchi di tintura madre diluta)
- Per disinfettare il cordone ombelicale dei neonati (usare la tintura madre diluita – uso esterno)
- Come lavanda vaginale insieme a propoli, tè bancha e sale marino (uso esterno – per la ricetta leggi qui)
- Come detergente intimo, ideale anche dopo il parto (uso esterno)
A casa mia non manca mai sia la tintura madre, che uso per fare sciacqui, lavande o impacchi, che una bella pomata di calendula che mi è utile in caso di punture di insetti, bolle, eritemi e ogni volta che ho bisogno di qualcosa di emoliente per la mia pelle! Come tante altre erbe (e non solo), la calendula non si può utilizzare durante la gravidanza.
Alla prossima
Francesca
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