Quando nasce un bambino gli stravolgimenti sono tanti anzi tantissimi, ci si trova a fare i conti con nuovi equilibri (anzi squilibri) familiari e con tanta stanchezza che si accumula giorno dopo giorno, fortunatamente però rimane sempre chiaro un obiettivo: l’impegno di crescere al meglio e rendere felice il proprio pargolo! Impresa non facile, come si fa?
Dicono che le mamme sanno tutto, sarà…personalmente mi sono trovata parecchio spaesata (e non credo di essere l’unica). La lettura di Besame Mucho mi ha dato però degli ottimi spunti su cui riflettere.
Quando arriva un primo figlio i dubbi sono all’ordine del giorno e parenti e amici (oltre che sconosciuti!!!) non perdono occasione di dire la loro su quanto lo vizi, su cosa dovresti fare per ottenere questo o quest’altro, su come devi farlo dormire, piangere, e addirittura si mostrano esperti di allattamento al seno (anche se loro non hanno fatto questa esperienza). Ovviamente non esistono libretti di istruzioni ma tante teorie che cercano di aiutare i genitori un po’ disorientati a crescere i propri figli, oggi vi parlo di un libro speciale uno dei pochi che si mette davvero dalla parte del bambino e non da quella dei genitori e delle loro sia pur legittime esigenze.
Si tratta appunto di “Besame Mucho – come crescere i vostri figli con amore” opera del pediatra spagnolo Carlos González. Premetto subito che poche righe di recensione non possono rendere giustizia a questo libro, dovete leggerlo per coglierne ogni sfaccettatura aiutati dai tanti esempi che l’autore riporta e rapporta al mondo degli adulti per far capire meglio i concetti che vuole sottolineare (e vi assicuro che li capirete molto bene).
Si parla in sostanza dei punti cruciali della vita del bambino (pappa, sonno, nanna, primi passi, ecc.) e si risponde alle tante e più frequenti domande che tutti i neogenitori si pongono: perché si sveglia così frequentemente di notte? Vuole stare sempre in braccio o attaccato al seno così facendo lo vizio? Ecco vizio è una parola che non esiste nel vocabolario di González perché il vizio è cosa che appartiene al mondo degli adulti e dei bambini decisamente più grandi, non certo dei neonati che hanno solo necessità, bisogni primari e tanto desiderio di contatto con la mamma.
A tutto c’è una spiegazione, che molto spesso va ricercata nell’evoluzione della nostra specie e non nella furbizia dei più piccoli che hanno quindi tutto il diritto di stare in braccio ai propri genitori così come di svegliarsi nel cuore della notte anche più volte. Si parla poi del pianto, il cruccio di tutti i genitori. Si tratta di capricci? Assolutamente no, l’autore spiega come il pianto sia l’unico modo che hanno i neonati di comunicare un disagio e come possa essere dannoso lasciarli piangere per insegnargli qualcosa (tipo a dormire da soli nel proprio lettino) invece che consolarli, rispondere prontamente ai loro bisogni e infondergli così un senso di sicurezza che a partire da quei primi momenti si porteranno dietro per tutta la vita.
Ci fanno poi credere che i bambini siano degli abili manipolatori ma González a questo proprio non ci sta e scrive: “i bambini sono essenzialmente buoni e noi genitori dobbiamo dare loro affetto, rispetto e attenzione“. Niente castighi, dunque, né punizioni, né tanto meno schiaffi e sculacciate, un modo del tutto diverso di approcciare ai più piccoli è quello proposto dall’autore fatto di amore, comprensione e pazienza. Tante coccole e attenzioni positive sono quelle che servono ai bambini con un occhio di riguardo sempre ai loro ritmi di crescita, che variano da bambino a bambino e non sono quelli che vorrebbero o hanno pensato per loro i genitori.
Il libro non spiega come comportarsi in ogni occasione né tecniche per riuscire nei propri intenti ma si forniscono piuttosto degli spunti di riflessione interessanti sui quali ogni genitore dovrebbe quanto meno ragionare e interrogarsi.
Un mestiere difficilissimo quello di mamma e papà che rimane tale anche dopo la lettura di manuali e libri ma che forse può diventare un po’ più semplice e naturale se invece di seguire vecchi e rigidi schemi educativi si decide di lasciare maggiore spazio all’espressione più bella dell’essere umano che si nutre non solo di cibo, aria e acqua ma anche di baci, abbracci e carezze. Ecco, dispensiamone di più!
Se avete letto il libro, raccontatemi le vostre impressioni nello spazio in basso per i commenti!
Alla prossima
Francesca
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