Pacchi da rispedire al mittente. Sono questo per alcuni affidatari i beagle di Green Hill. Sono questo per quell’inclassificabile individuo senza cuore che ha lasciato un cucciolo in tangenziale o per la signora che ne ha riportato indietro un altro perché troppo irruento, spiegando che era “insopportabile, mi mangia tutte le gambe del tavolo. Tenetevelo”. Storie assurde, ma purtroppo vere. C’era da aspettarselo, mormora qualcuno.
Così, per alcuni cani sfuggiti alla reclusione il lieto fine non è del tutto scontato, vittime di una “mania” che è evaporata fin troppo facilmente. Perché il nuovo giocattolo stanca presto. Accade, purtroppo, a tanti altri animali, prima detenuti in condizioni orribili, poi salvati, e di nuovo abbandonati. Così il dolore si aggiunge al dolore, che si venga da Green Hill o da un lercio canile italiano. Come quello da cui viene Luna Azzurra, dolcissima cagnetta vissuta per mesi in un angusto box di una struttura calabrese. Ma la sua nuova mamma, la mia amica Francesca Papa, l’ha salvata, l’ha rimessa al mondo, le ha donato, finalmente, nuova vita e libertà.
Francesca ha visto le foto che erano state postate da alcune volontarie del posto su Facebook ed è stato amore a prima vista. Senza pensarci su ha deciso che sarebbe partita da Roma per portarla via da quel postaccio, dove viveva immersa nel fango e negli escrementi. “Una settimana prima che la prendessi – mi racconta- è stata aperta come un capretto per la sterilizzazione e ributtata in cella dolorante insieme ad altri cani. Essendo per giunta allergica, avrebbe avuto bisogno di particolari attenzione sull’alimentazione, la cura e la pulizia”.
Luna Azzurra ha avuto una reazione allergica ai punti interni ed era molto debole, ma, per fortuna, è arrivato presto il giorno dell’adozione ed è sopravvissuta. “Quando l’ho presa se ne stava con il corpo abbassato e le zampe piegate. Non si muoveva questa posizione, al massimo strisciava sulle zampette”. A paralizzarla non solo il dolore, ma anche la paura degli uomini. “La sua coda l’ho vista dopo quasi un mese, tra l’altro è rotta in un punto. Proprio come la sua schiena, che ha una serie di avvallamenti”.
Ora non è facile abituarla a vivere. “Spesso mi spezza il cuore. A livello di gestione quotidiana è facile, è così buona che dentro casa quasi te la dimentichi. Però non so se sarà mai come tutti gli altri: lei non sa giocare perché non ha mai giocato, non è mai stata un cucciolo anche se per l’età dovrebbe esserlo ancora, non ha mai corso in vita sua, anche se il suo fisico è strutturato proprio per quello. Luna Azzurra ha paura della vita, ha paura delle persone e soprattutto di qualsiasi oggetto tengano in mano. Vorrebbe correre libera per ore, ma spesso appena mette il naso fuori casa mi tira per tornare su. Del resto, lei è abituata a vivere in una gabbia e si sente davvero al sicuro solo al chiuso”, mi spiega Francesca.
Proprio come accade alle giovani e catatoniche fattrici e ai maschi riproduttori di Green Hill. Storie in apparenza diverse, ma, in sostanza, molto simili. Ciò che è certo, è che Luna Azzurra non verrà mai più abbandonata dalla sua nuova mamma, che ha lottato per averla, perché voleva proprio lei, scegliendola tra migliaia di altri cani, perché Luna Azzurra è unica al mondo. E se state cercando di capire di che razza è, lei non è un beagle, ma “pura razza ARCOBALENO”. Questa è Luna Azzurra, “bella e delicata come un raggio di luna ma forte ed intensa come il cielo che ho fissato a lungo ed è rimasto nei miei occhi”.