Banca della Terra: nasce in Toscana la prima d’Europa

Nascerà in Toscana la prima Banca della Terra europea. Si tratta di un progetto volto a rilanciare il sistema cooperativo agricolo toscano contro l’abbandono dei terreni e delle produzioni da parte dei giovani soci di cooperative, per via del ricambio generazionale in agricoltura.

La Banca della Terra della Regione Toscana si pone inoltre come obiettivo il mantenere e l’incrementare la produttività dei terreni in abbandono. L’impegno coinvolge al momento nove cooperative, impegnate nelle filiere per la produzione di olio d’oliva, uva e vini, cereali e nel florovivaismo.

Il progetto prevede l’assegnazione dei terreni disponibili attraverso varie forme contrattuali. È ad esempio possibile che una cooperativa si candidi a coltivare direttamente un terreno in abbandono e decida di organizzare una attività di conduzione dei terreni. Vi è anche la possibilità che una cooperativa promuova la formazione di una nuova azienda agricola.

La Regione Toscana in questo modo si impegna a mettere a disposizione dei giovani i terreni abbandonati, con agevolazioni che permettano la realizzazione di una azienda agricola anche a coloro che non abbiano a disposizione i mezzi e gli spazi necessari per il suo avvio. La Toscana ha tenuto conto della presenza di numerosi giovani volenterosi, pronti a svolgere una attività lavorativa a diretto contatto con la terra, oltre che della presenza di oltre 300 mila ettari abbandonati di superficie agricola coltivabile, secondo le stime del 2010.

È così che è nata l’idea di trovare un punto di incontro per poter concedere la coltivazione di terreni altrimenti abbandonati a nuovi soggetti giovani non possessori degli spazi necessari per l’avvio di una nuova attività.

La speranza degli amministratori regionali consiste nel credere che un nuovo investimento sull’agricoltura e sui giovani possa permettere la nascita di un circolo virtuoso e benefico sia per l’economia locale, che per l’ambiente e le nuove generazione. Accanto alle nuove gestioni agricole, si discute anche della possibilità del ricorso alle energie rinnovabili in agricoltura.

La Banca della Terra rappresenta il primo esempio in Europa di strumento pubblico volto a favorire l’accesso degli imprenditori privati, in particolare dei giovani agricoltori, ai terreni agricoli e forestali del demanio regionale. Essa conterrà l’inventario completo di tutti i terreni e aziende agricole di proprietà pubblica e privata disponibili per operazioni di affitto, concessione e compravendita. Tra le terre da affidare in concessione vi potrà essere, se sarà assegnata alla Regione, anche la tenuta di Suvignano, confiscata alla mafia.

Marta Albè

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