“Quando la società diserta l’Arte, l’Arte impone la sua presenza”, questo è il motto del progetto “Ballerinas of Cairo”, creato dal fotografo egiziano Mohamed Taher. In seguito alla restrizione sulle esibizioni di danza in teatro, molti dei quali sono stati chiusi, la reazione degli artisti è stata quella di recuperare lo spazio e la visibilità in modo originale e rivoluzionario.
Ballerinas of Cairo è un progetto nato al Cairo nel gennaio 2016, quando Mohamed Taher e Ahmed Fathym con la collaborazione della ballerina Mariam El Gebali, hanno iniziato a scattare e diffondere foto della performance di danza attuata a Heliopolis, un quartiere della capitale egiziana.
Il progetto prevede infatti di riappropriarsi delle strade e del ballo attraverso performance in luoghi pubblici immortalate da una serie di scatti poi diffusi al grande pubblico. La finalità, oltre a quella di liberare l’Arte da restrizioni e imposizioni esterne, include anche la lotta alla violenza maschilista. Si stima infatti che circa il 99,3% delle egiziane abbia subito una qualche forma di violenza o molestia a sfondo sessuale (fonte: United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women). Nonostante sia da poco stata approvata una legge che raddoppia le pene in casi di reati a sfondo sessuale, il problema continua ad esistere.
L’idea, ispirata ad un progetto simile svolto negli anni ’90 in varie parti del mondo al fine di diffondere la danza oltre i confini di classe, ha avuto successo al punto che Taher e Fathym hanno deciso di proseguire gli scatti in altri distretti del paese, oltre che in vari quartieri del Cairo.
Moltissime persone hanno accolto la sfida e si sono fermate ad ammirare le performance, sempre più ballerine si sono proposte per parteciparvi e gli egiziani hanno apprezzato il progetto e non si sono verificati episodi sgradevoli o molesti verso le ballerine, tranne una unica volta sulle rive del Nilo (Corniche Al-Nil) in cui i tassisti hanno iniziato a fare commenti fuori luogo. Questo li ha però motivati ancora di più in quanto l’anelito è proprio distruggere l’attitudine sessista verso le donne e il diritto dell’Arte e del Femminile di esistere e brillare indisturbate.
Gli artisti ora ambiscono ad ampliare le location a siti archeologici rinomati ma sono ancora in attesa dell’autorizzazione del Ministero del Turismo e della Cultura egiziani. Per ora le performance sono state 11 in varie località del Cairo, l’ambizione è aumentarle in modo da unire Ballo, Fotografia e Archeologia in un solo progetto che mira a valorizzare l’Arte in tutte le sue forme.
Il successo di Ballerinas of Cairo è in continua crescita nonostante venga ignorato dalle autorità culturali egiziane, per chi volesse seguirlo trovate tutte le foto sulla pagina Facebook e Instagram.
Che viva l’Arte, che viva l’Egitto!
Christine MF
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