Così Eleguro lo aiutò a portare i soldi fino a casa di Rinobert. Ma in casa non c’era nessuno. Allora Apilone infilò alcuni bigliettoni nella cassetta delle lettere.
Proprio in quel momento passò un’auto della polizia. “Guarda Apilone, chissà chi stanno inseguendo?” disse Eleguro. Intanto sopraggiungeva Conippa.
“Ehi, quanti soldi!” disse sorpresa.
“Già, sono proprio ricco!” confermò Apilone. “Da oggi potrò frequentare amici altolocati!”
“Perché?” rispose Conippa con aria offesa “cos’hanno che non va i tuoi vecchi amici?” e lo piantò in asso.
“Penso che tu abbia offeso Conippa” gli sussurrò Eleguro in un orecchio, avvicinandosi.
“Sciocchezze!” rispose Apilone sbrigativo. “Prendi questi bigliettoni e mandale un mazzo di fiori. Le passerà!”
Eleguro scosse il capo, e guardò tristemente Apilone che si allontanava coi sacchi di denaro.
“Apilone comincia a comportarsi in modo strano” mormorò perplesso “non vorrei che tutti questi soldi gli avessero dato alla testa!”
Eleguro intascò i bigliettoni e se ne andò.
Intanto alla stazione di polizia il povero Rinobert stava subendo un interrogatorio di terzo grado:
“Tu hai rubato due sacchi di denaro: abbiamo trovato alcune banconote nella tua cassetta delle lettere!” Rinobert non sapeva proprio che cosa dire. E per tutta risposta…pensò di darsela a gambe: saltò sul davanzale della finestra, di lì balzò dentro al suo taxi e VIA! A tutto gas!
Nel frattempo Apilone era andato da Conippa per mostrarle tutti i suoi nuovi acquisti.
“Che ne dici della mia camicia coi pizzi, della mia cintura di seta, dei miei nuovi anelli, del mio orologio?”
Conippa ed Eleguro lo guardavano senza dire niente.
“Penso che sia ora di dire due paroline al nostro amico” sussurrò Conippa.
Così quel pomeriggio tutti e due andarono a casa di Apilone. Lo trovarono sdraiato su un’amaca coi sacchi dei soldi a portata di mano.
“Apilone” cominciò Eleguro “siamo venutii a chiederti qualcosa da veri amici!”
“Ho capito!” fece subito Apilone. “Siete venuti a chiedermi un prestito!” E il nuovo riccone allungò una banconota verso i suoi amici.
A quel gesto indelicato Conippa si infuriò: “Non sappiamo che farcene del tuo denaro! Vogliamo solo che tu ritorni quello che eri prima!”
E tutti e due girarono i tacchi e se ne andarono.
Apilone cominciò a riflettere tristemente: adesso era pieno di soldi, era bello…ma non aveva più amici e questo non gli piaceva affatto!
“Oh, che malinconia!” pensò tra sé e sé!
In quel momento bussarono alla porta: era Rinobert con una buffa parrucca bionda in testa:
“La polizia mi sta inseguendo!” disse affannosamente. “Credono che io abbia rubato due sacchi di denaro dalla banca proprio questa mattina!”
“Due sacchi come questi?” chiese a Apilone.
Rinobert restò a guardarlo allibito. con la bocca spalancata. Non riusciva neppure a respirare.
Allungò la mano per prendere il sacco, ma Apilone gridò: “Eh no, adesso questi soldi sono miei!” e saltò sulla sua auto fuggendo via velocissimo.
Rinobert, con il taxi cominciò ad inseguirlo.
Davanti al ristorante l’auto di Apilone sobbalzò, proprio nello stesso modo in cui era sobbalzato il taxi di Rinobert al mattino, e i due sacchi caddero sul selciato.
Ma in quell’istante, un manifesto attirò l’attenzione di Apilone che frenò di colpo. C’era la foto di Rinobert e una scritta: RICERCATO.
Improvvisamente Apilone capì quanto era stato egoista: il suo amico era davvero in un grosso guaio e lui aveva pensato soltanto al denaro!
Anche Rinobert si era fermato davanti al manifesto.
“Mi dispiace molto…” gli stava dcendo Apilone, quando un poliziotto li sorprese parlare con i sacchi di denaro proprio lì, vicino a loro.
“Seguimi!” intimò a Rinobert.
I due amici non sapevano proprio cosa fare.
“Un momento agente!” fece allora Apilone, colto da un’idea geniale. “Ecco qui i sacchi col denaro: li abbiamo appena trovati!”
Così tutto finì per il meglio. Più tardi tutti i Wuzzles si ritrovarono al ristorante per festeggiare i due amici.
“La polizia mi ha dato una ricompensa per aver consegnato il denaro” disse Apilone.
“Ordinate quello che volete AMICI! Pagherò io per tutti!”
Conippa gli stampò allora un sonoro bacio sul muso: “Finalmente!” disse “riconosciamo il nostro amico! Ecco qui un regalino per te!”
“Che meraviglia!” fece Apilone. “Non credo di meritarlo! Ma ho imparato che c’è una cosa più importante del denaro: i veri amici!”
Fine