Maltrattamenti e uccisioni “facili”, senza necessità. Anche la Corte d’Appello ha confermato le condanne di primo grado nei confronti del veterinario, del co-gestore di “Green Hill 2001” e del direttore dell'allevamento. Confermata anche la sospensione dalle attività per due anni per i condannati e la confisca dei cani.
Maltrattamenti e uccisioni “facili”, senza necessità. Anche la Corte d’Appello ha confermato le condanne di primo grado nei confronti del veterinario, del co-gestore di “Green Hill 2001” e del direttore dell’allevamento. Confermata anche la sospensione dalle attività per due anni per i condannati e la confisca dei cani.
Quei beagle, trattati come merci inanimate, erano esseri viventi capaci di provare sofferenze e dolore, con necessità etologiche che non venivano rispettate in nome degli interessi economici della multinazionale americana Marshall.
Green Hill resterà quindi chiusa e non vi è, peraltro, alcuna richiesta dell’Unione Europea per eliminare il divieto previsto dalla Legge italiana dal 2014 di allevamento di cani per la sperimentazione, nessuna procedura aperta da Bruxelles.
Giustizia è stata fatta! Due volte! I beagle salvati, che vivono felici e al sicuro con le loro famiglie (invece che essere morti su qualche tavolo di un freddo laboratorio), sentitamente ringraziano.