Chiudere un tratto di strada per consentire alle salamandre di Jefferson (Ambystoma jeffersonianum), anfibi di circa 20 centimetri dal color grigio-bruno che vivono in Canada e negli Stati Uniti, di andare a depositare le uova in un laghetto, che si trova dal lato opposto rispetto a dove vanno in letargo, senza rischiare di essere schiacciate dalle 1.500 vetture che vi transitano ogni giorni. Succede nella città canadese di Burlington, in Ontario, dove abitanti e amministrazione hanno capito che anche gli esseri più piccoli che popolano la natura possono rivelarsi fondamentali per gli ecosistemi.
E siccome le salamandre, chiamate colloquialmente “Jeffies”, devono attraversare la King Road, strada principale e molto trafficata, per andare a riprodursi, il consiglio comunale ha deciso di vietare il transito delle autovetture fino alla fine di Marzo, senza alcun cenno di protesta da parte degli automobilisti, costretti, dopo un’inversione di marcia, a una lunga deviazione. Perché la comunità di Burlington non può permettersi di perdere nemmeno un solo esemplare di questa specie in via di estinzione e nella zona ce ne sono appena un centinaio.
Ma non è la prima volta che i canadesi si attrezzano volonterosamente per proteggere questi anfibi (così come stanno facendo per alci e lupi minacciati dalle sabbie bituminose). Già nel 2002, quando i lavori di ampliamento di una carreggiata stavano per mettere a rischio le loro Jeffries, grazie alla protesta degli attivisti del Save the Rouge Valley Sistem, furono costruiti dei tunnel per facilitare l’attraversamento agli anfibi, con tanto di luci studiate appositamente per simulare le varie fasi del giorno. “La salamandra per noi è come il panda, è il nostro indicatore del benessere della natura”, dicevano i cittadini.
E avevano ragione! Gli anfibi sono, infatti, la chiave per valutare la qualità delle zone umide, dei boschi e del funzionamento degli ecosistemi. Inoltre, i migliaia di girini che si schiudono e si nutrono di alghe e fitoplancton negli specchi d’acqua ne migliorano la qualità e la trasparenza grazie alla loro presenza. E, oltre a essere predatori che “regolano” le comunità animali, costituiscono anche una percentuale rilevante della “biomassa” animale in alcuni ecosistemi delle foreste temperate americane. Eppure gli anfibi sono considerati la classe più minacciata a livello globale, con il 32% delle specie che ad oggi risulta a rischio di estinzione.
Anche in Italia, tantissimi rospi, soprattutto in questo periodo, si risvegliano dal letargo e, raggiungono le zone umide per riprodursi, restano schiacciati sulle nostre strade. Così, questi importanti tasselli per gli equilibri eco-sistemici vengono uccisi barbaramente dalle trasformazioni indotte dall’uomo sul territorio, dalla compromissione e dalla scomparsa di habitat acquatici utilizzati per la riproduzione. Ma progettare strade con sottopassi o sovrappassi idonei alle specie che le attraversano, come si fa in Svizzera, Olanda, Gran Bretagna o Canada è ancora un lontano miraggio nel Bel Paese…