Das all'amianto. Una ricerca italiana ha scoperto che la ditta che produceva la nota pasta da modellare negli anni ’70 utilizzava nell’impasto anche fibre d’amianto.
Amianto nel Das – Chi non conosce il Das. Intere generazioni di grandi e piccini vi hanno giocato o lavorato modellando la famosa pasta che andava poi seccata e decorata a piacere con tempere o pennarelli. È di oggi però una notizia davvero scioccante che riguarda il tanto amato e utilizzato Das: conteneva amianto!
Una ricerca italiana ha scoperto che la ditta che produceva la nota pasta da modellare negli anni ’70 utilizzava nell’impasto anche fibre d’amianto. Si fa riferimento nello specifico agli anni che vanno dal 1963 al 1975, quando il Das era prodotto dalla Adica Pongo di Lastra a Signa.
I retroscena della produzione della nota pasta da modellare sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Scandinavian Journal of Work Environment and Health”. Si tratta dei risultati ottenuti dallo studio condotto da un team dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispo), dell’Azienda Sanitaria e dell’Università di Firenze. Una ricerca correlata da dati e prove di grande rilievo: le testimonianze di alcuni ex dipendenti dell’Adica Pongo e le fatture d’acquisto dell’amianto.
“Il Das era composto al 30% di amianto per il 30 % di gesso, al 30 di talco” ha dichiarato Stefano Silvestri, igienista del lavoro di Ispo.
Si parla di circa 55 milioni di confezioni di Das all’amianto venduti non solo in Italia ma anche all’estero. Pasta da modellare potenzialmente molto pericolosa passata nelle mani di bambini, insegnanti, artigiani e lavoratori che si occupavano della produzione di Das. Nonostante questo sembra fortunatamente che nella fabbrica che lo produceva non si sia registrato alcun decesso per mesotelioma, tumore associato all’esposizione da amianto.
Assolutamente sicura invece la pasta da modellare prodotta negli anni successivi quando tra l’altro il Das (nel 1994) passa sotto il dominio di Fila. Dal 1976, infatti, nella produzione della pasta l’amianto fu sostituito con la cellulosa. La Fila in un comunicato ci tiene a precisare e rassicurare i consumatori sul fatto che:
«Il prodotto in commercio in Italia e all’estero è perfettamente sicuro e pienamente conforme alle normative vigenti».
E chi invece ha oggetti e lavoretti fatti con Das prodotto negli anni incriminati? Secondo lo studio non ci sarebbero seri rischi odierni per la salute di chi possiede ancora questi manufatti. I ricercatori consigliano comunque di non rompere gli oggetti evitando così quindi che fuoriesca polvere potenzialmente pericolosa.
Restano comunque molti dubbi riguardo all’utilizzo che si faceva in passato dell’amianto, trattato con troppa leggerezza e addirittura inserito nei prodotti adatti ai bambini. Altre ricerche sveleranno la presenza di questo materiale tossico anche altrove?
Francesca Biagioli
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