E' un triste giorno. Circa 650.000 cacciatori italiani si ritroveranno pronti a imbracciare i fucili, inaugurando una nuova stagione venatoria che tornerà a mietere vittime tra animali ed umani. 10 valide ragioni per dire no una volta per tutta alla caccia
Anche quest’anno, domenica 20 settembre, circa 650.000 cacciatori italiani si ritroveranno pronti a imbracciare i fucili, inaugurando una nuova stagione venatoria che, prevedibilmente, tornerà a mietere vittime tra animali ed umani.
“Per più di cinque mesi, milioni di animali innocenti saranno uccisi dai cacciatori di tutta Italia. In molti casi senza l’adeguata pianificazione prevista dalla legge, a sostegno di un’attività tanto crudele quanto anacronistica, oppure su terreni dove i cittadini non possono esercitare il loro diritto di istituire il divieto di caccia – commenta Massimo Vitturi, Responsabile del Settore Animali Selvatici della LAV – la caccia si conferma così un’attività insensata e spesso illegittima, ed è anche per questi motivi che da sempre ci battiamo perché essa venga abolita definitivamente”.
Ecco, allora, 10 valide ragioni per dire no una volta per tutta alla caccia secondo l’Enpa.
- Perché, oggi più che mai, è eticamente inaccettabile uccidere per divertimento;
- Perché la società italiana ha maturato, da anni, una cultura nuova, di rispetto per gli animali. Cacciatori, arrendetevi, siete circondati: il 78,8% degli italiani (+4% sul 2014, secondo Eurispes) è contrario all’attività venatoria;
- Perché la crisi ambientale è fortissima, gli habitat devastati, il consumo di suolo senza freni e senza una legge, come in altri Paesi europei. Lo sconvolgimento del clima ha pesanti conseguenze sulla fauna. Ci vuole del coraggio ad ammazzare per gioco animali provati o stremati da una stagione caldissima e dalla siccità;
- Perché il declino di tante specie è grave ed in Italia, un tempo “giardino d’Europa”, si spara a ben 19 specie di avifauna in stato di conservazione sfavorevole (spec 2 e spec 3).
- Perché molte regioni, a 20 anni da quella che doveva essere la messa a regime della legge nazionale sulla tutela della fauna e la regolamentazione della caccia, n 157/92, non hanno provveduto ad emanare i Piani Faunistico Venatori Regionali, senza i quali l’attività venatoria è illegittima.
- Perché molte regioni hanno emanato calendari venatori per la stagione 2015-2016 prevedendo la caccia nella fase di migrazione prenuziale, di riproduzione e dipendenza dei piccoli dai genitori, in violazione della direttiva europea 147/2009 (“Uccelli”).
- Perché la caccia comporta un devastante disturbo biologico su tutte le specie,anche quelle che non sono oggetto di spari, in quanto sconvolge i normali ritmi di vita, compresa la possibilità di ricerca del cibo.
- Perché la caccia continua ad avvelenare l’ambiente con il piombo delle cartucce. Viola il diritto dei cittadini alla proprietà privata grazie al mostro giuridico rappresentato dall’art. 842 del Codice Civile, che permette l’ingresso dei cacciatori nei fondi privati.
- Perché nella sola stagione venatoria 2014-2015 la caccia ha causato la morte o il ferimento di oltre 80 persone (dati Associazione Vittime della Caccia), colpite da armi di portata devastante, come quelle impiegate nella caccia al cinghiale: un problema di sicurezza per la pubblica incolumità.
- Perché i cacciatori, la cui età media è ormai elevatissima hanno una crescente probabilità di causare “incidenti” venatori, oltreché di restarne vittima