"La tomba del Cerbero": così è stata ribattezzata la camera sepolcrale di età romana abbellita con meravigliosi affreschi, portata alla luce nel comune napoletano di Gugliano. Si è conservata per circa due millenni in ottime condizioni
È un ritrovamento archeologico sorprendente quello appena avvenuto nel Comune di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli. Nel corso dei lavori portati avanti da Acqua Campania S.p.A sul territorio, è stata scoperta una splendida e antica tomba a camera, rimasta inviolata e in perfetto stato di conservazione.
Gli esperti l’hanno chiamata la “Tomba del Cerbero” per via della presenza del mitologico cane a tre teste raffigurato negli affreschi romani dai colori ancora straordinariamente vividi.
Il primo ad entrare nella camera sepolcrale è stato Mariano Nuzzo, della Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli, che ha raccontato la sensazione di ritrovarsi catapultato in un passato di oltre 2000 anni fa.
“L’emozione che suscita il privilegio di una simile scoperta è indescrivibile. Il lavoro che tiene la Soprintendenza impegnata nelle sue instancabili azioni di tutela e la passione profusa dagli archeologi sul campo oggi finalmente hanno ricevuto un degno riconoscimento” ha commentato Nuzzo.
Oggi una scoperta eccezionale ha dato nuovo entusiasmo ad un gruppo di appassionati lavoratori, archeologi e funzionari…
Posted by Mariano Nuzzo on Thursday, October 5, 2023
Secondo le prime ricostruzioni degli studiosi, la tomba risale ad un arco cronologico di circa quattro secoli, che va dall’età repubblicana a quella imperiale romana.
L’ambiente venuto alla luce presenta il soffitto e le pareti affrescate, con diverse affascinanti scene mitologiche: Ittiocentauri che sorreggono un clipeo sulla parete frontale, festoni che girano tutt’intorno la camera e l’iconico cerbere. Ma non finisce qui. Gli archeologi hanno rinvenuto anche altri reperti di grande valore storico, fra cui tre klìnai (tradizionali lettini usati dai Romani) dipinte, un’ara con vasi per libagioni (cerimonie che consistevano nello spargimento rituale del vino o altre bevande) e corpi deposti sui letti funebri, accompagnati da un ricco corredo.
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Fonte: Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli
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