Contro l’obsolescenza programmata, a Vienna il comune ti paga se ripari gli oggetti rotti

Un'iniziativa virtuosa del comune di Vienna che presto sarà estesa a tutta l'Austria: un bonus che copre fino al 50% dei costi di riparazione dei nostri oggetti - a beneficio del nostro portafogli e dell'ambiente

Dare una “seconda vita” ai nostri dispositivi tecnologici o ai nostri piccoli elettrodomestici, oltre a farci risparmiare un po’ di soldi, ci permette di aiutare l’ambiente: infatti, la produzione di nuovi devices rappresenta un dispendio di materie prime (spesso, nel caso di cellulari e computer, si tratta anche di materiali preziosi come oro e palladio), nonché il rilascio in atmosfera di ingenti quantità di carbonio.

Dall’altra parte, anche smaltire elettrodomestici e oggetti hi-tech non è semplice e indolore: questo processo, anche se fatto in maniera sostenibile, ha costi elevati per gli impianti di smaltimento e per l’ambiente – per non parlare del rischio che si corre quando i nostri apparecchi non sono correttamente smaltiti e restano depositati nelle discariche o dispersi nell’ambiente.

Per evitare tutta questa catena di problemi, l’amministrazione comunale di Vienna va incontro ai cittadini con un bonus attraverso il quale sostenere i costi di riparazione del nostro oggetto rotto. Lo scopo è duplice: da una parte creare un circolo virtuoso di riparazione degli oggetti, che in questo modo hanno una seconda vita; dall’altro offrire un lavoro ai molti tecnici specializzati al momento privi di impiego.

(Leggi anche: I nostri smartphone inquinano più delle auto: 146mln di tonnellate di CO2 entro fine anno)

Il progetto, nato nel 2020, si chiama Reparaturbon e garantisce il 50% di copertura dei costi di riparazione, fino ad un massimo di 100 euro. Il bonus copre i costi di riparazione di qualsiasi oggetto – dall’abbigliamento all’elettronica, ma anche piccoli elettrodomestici, biciclette o mobili.

Il successo è stato enorme: dalla sua nascita ad oggi sono stati oltre 35.000 gli articoli già riparati, e si stimano 850 tonnellate di emissioni di CO2 in meno nell’atmosfera. Il successo dell’iniziativa risiede nella sua semplicità: infatti, i clienti non devono far altro che recarsi in officina o presso un tecnico specializzato e pagare la metà del costo di riparazione – il resto dei soldi verrà versato dall’amministrazione comunale.

L’iniziativa è stata così ben accolta dalla popolazione viennese che a partire da questo mese sarà estesa al territorio nazionale austriaco, concentrandosi tuttavia esclusivamente sulla riparazione dei dispositivi elettronici – che rappresentano la categoria di rifiuti maggiormente in crescita nel Paese.

Ogni anno, oltre 83.000 tonnellate di rifiuti elettronici finiscono nelle discariche austriache, e solo il 17% di questi viene riciclato purtroppo. La maggior parte delle persone, secondo gli organizzatori dell’iniziativa, è scoraggiata all’idea di riparare i propri oggetti rotti, spaventata dai costi esagerati delle riparazioni che spesso superano quelli di un oggetto nuovo.

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Fonte: Stadt Wien

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