Su WhatsApp corre un'ennesima bufala: se vai al tuo comune puoi firmare per un referendum di iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa e dei beni.
La bufala corre rapida su WhatsApp. Dopo la sedicente “danza di Vottary”, che un po’ ci ha fatto sorridere ma il cellulare non ce l’ha formattato, arriva sui nostri beneamati smartphone un altro messaggio altrettanto inattendibile: se vai al tuo comune puoi firmare per un referendum di iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa e dei beni.
Si tratterebbe, in pratica, di una comunicazione che avvertirebbe i cittadini che presso l’Ufficio Segreteria o Anagrafe del Comune di appartenenza si può firmare per un referendum popolare che promette la difesa di casa, famiglia e beni.
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Referendum di iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa e dei beni: chi? Cosa? Mon Dieu, un referendum “propositivo” ora trotta sui telefonini prima ancora di esistere. Eh già, perché se memoria non inganna, qui in Italia non esiste un referendum di iniziativa popolare, ma eventualmente la possibilità di presentare una “Legge di iniziativa popolare”, con la quale si può proporre al Parlamento oppure a un ente amministrativo locale (la Regione per esempio) un progetto di legge che sarà discusso e votato.
Ma andiamo con ordine. In questi giorni vi sarà sicuramente arrivata la notifica di questo messaggio qui:
Comunico a tutti coloro che ne siano interessati che presso l’UFFICIO SEGRETERIA o ANAGRAFE del vostro comune di residenza é possibile firmare per un referendum di iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa e dei beni.
Nella proposta di legge sarà potenziata la tutela della persona che difende la propria casa, i propri beni e i propri cari. La cosa più importante é che viene negato il risarcimento delle eventuali lesioni causate al ladro o agli eredi in caso di morte.
Mi permetto di segnalarlo perché partiti, giornali e televisioni non ne stanno dando assolutamente notizia, pertanto vi prego di firmare e far firmare il maggior numero di persone.
Grazie.
C’è tempo fino a metà maggio circa
Necessaria la sola carta di identità in corso di validità ed essere residenti.
PASSATE PAROLA ANCHE AD AMICI . SI DOVRANNO RECARE PRESSO I LORO COMUNI DI APPARTENENZACosa significa viene negato risarcimento. .. al ladro? Che adesso se tu ferisci ladro in casa tua lo devi risarcire. Se gli spari lo devi pagare agli eredi. Se il cane lo morde ti denuncia. Se tutto ciò ci sembra giusto non firmiamo ma poi se ci dovesse succedere non lamentiamoci. Avremmo potuto fare qualcosa in merito.
Fai Copia e Incolla e Falla girare sulla tua interminabile…..rubrica e ai tuoi validissimi contatti.
Un messaggio diventato virale, che ancora oggi circola da smartphone a smartphone, una autentica catena di Sant’Antonio di copia incolla su WhatsApp che scatena l’ironia dei pochi dotati di senno, al pari (quasi, perché quella non la supera nessuna) del coso della privacy che si chiede a Mark Zuckerberg in persona.
Per cui, se da un lato molti utenti, hanno copiato e incollato e magari sono andati pure al Comune a farsi sbeffeggiare, dall’altro appare evidente come l’appello diffuso sia falso e inesatto. Innanzitutto, e lo abbiamo già detto, il referendum propositivo non esiste nel nostro ordinamento. Poi nel messaggio si parla di una legge di iniziativa popolare che è cosa ben diversa da un referendum con cui si era aperto il messaggio stesso.
Infine, la legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa è stata in realtà promossa dall’Italia dei Valori con una campagna che si è conclusa nella primavera del 2016 dopo aver raccolto il sostegno di oltre un milione di persone. Il testo della legge è già stato depositato al Senato.
Ad oggi, non esiste nessuna richiesta per indire un referendum del genere e l’appello a recarsi negli uffici del proprio Comune per firmare a favore di una simile proposta non ha alcun senso.
Germana Carillo