Dopo il possibile divieto negli Stati Uniti, il futuro di TikTok scricchiola anche nell’UE dopo le dichiarazioni della presidente della Commissione Europea
Il dibattito sulla possibile messa al bando di TikTok sia negli Stati Uniti che nell’Unione Europea continua a tenere banco, suscitando reazioni contrastanti da parte dei politici, degli esperti del settore e dei cittadini. Avete letto bene: anche da noi.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha infatti dichiarato durante un dibattito a Maastricht che non esclude la possibilità di vietare TikTok nell’UE. Ha sostenuto come la Commissione sia stata la prima istituzione al mondo a vietare TikTok sui propri telefoni aziendali, sottolineando come l’applicazione rappresenti un pericolo per la sicurezza dei dati.
Questa posizione ha suscitato varie reazioni, con tanti che hanno espresso preoccupazione per la libertà di espressione e di pensiero, contestando l’ipotesi di un eventuale bando. D’altra parte, un portavoce di TikTok ha ribadito la volontà della piattaforma di investire nella sicurezza dei dati, sottolineando il progetto Clover e la collaborazione con esperti in cybersecurity.
Il destino di TikTok è incerto anche negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, il destino di TikTok è altrettanto incerto dopo che oggi il presidente Joe Biden firmerà una legge che potrebbe portare al suo bando se la società cinese proprietaria, ByteDance, non troverà un acquirente americano entro nove mesi.
Anche in questo caso, le preoccupazioni riguardano la sicurezza dei dati e il possibile utilizzo da parte del governo cinese per scopi di raccolta informazioni sugli utenti americani. ByteDance ha annunciato di contestare legalmente questa legge, invocando la violazione del primo emendamento che garantisce la libertà di espressione.
Gli analisti ritengono che il processo legale potrebbe protrarsi per diversi anni, dando tempo alla società di continuare le sue attività negli Stati Uniti. Nel frattempo, l’ipotesi di una vendita di TikTok negli Stati Uniti rimane incerta, con diversi ostacoli da superare, tra cui il prezzo della piattaforma senza il suo prezioso algoritmo di raccomandazione e l’opposizione del governo cinese a una cessione.
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