Non si potranno più usare le canzoni degli artisti appartenenti alla Siae per fare da sottofondo a Reels, Feed e Stories dei social Meta. Inizialmente il repertorio Soundreef non avrebbe dovuto essere coinvolto, ma così non è stato
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È saltato un accordo storico che sanciva la partnership tra due colossi: Siae (che gestisce buona parte dei diritti della musica italiana) e Meta (proprietaria tra gli altri di Facebook, Instagram e WhatsApp).
Cosa significa in soldoni? Che non potremo più avere molte canzoni del Bel Paese a fare da sottofondo a Reels (sia Facebook che Instagram), Feed di Instagram e Stories di entrambe le piattaforme.
La notizia ha del clamoroso e si prevedono enormi conseguenze per gli utenti e, in particolare, per chi con i social ci lavora (content creator, TikToker, influencer, solo per citarne alcuni). Cosa succederà ai trasgressori? Su Facebook i contenuti impattati saranno bloccati. Su Instagram, invece, verranno silenziati.
Davvero niente musica italiana sui social Meta?
La sconcerto da parte di Siae è stato ben presto palpabile. In una nota si parla di una decisione “unilaterale e incomprensibile”, una scelta che “lascia sconcertati gli autori ed editori italiani”. Ovviamente ora si preannuncia una battaglia senza esclusione di colpi.
Ma questioni legali a parte, veramente con l’arrivo della bella stagione dovremo fare a meno dei classici “balletti” con i tormentoni estivi in sottofondo? Stop anche alle canzoni sanremesi che stanno spopolando da più di un mese a questa parte?
In realtà no, o meglio non avrebbe dovuto essere del tutto così. Meta aveva infatti parlato di rimuovere la possibilità di utilizzare le canzoni degli artisti italiani che fanno parte del repertorio di Siae e non la totalità della musica italiana.
Non tutta la musica è Siae
Doveva infatti essere ancora possibile usare migliaia di brani per accompagnare Reels e Storie. In che modo? Mettendo come sottofondo gli artisti che appartengono alla Soundreef, un’agenzia di associazione di diritti d’autore indipendente per online, radio e TV che ha interrotto il monopolio Siae.
E non stiamo parlando di pochi cantanti, in quanto attualmente conta 26.000 star musicali in Italia per un totale di oltre 43.000 autori, compositori ed editori nel mondo. L’agenzia ha raccolto sotto la sua ala diversi artisti che hanno deciso di lasciare la Siae.
Ci sono anche moltissimi big. Solo per citare alcuni dei più illustri, avrebbero potuto tirare un sospiro di sollievo i fan di J-Ax, Gigi D’Alessio, Sfera Ebbasta, Gué, Marracash, Fabrizio Moro, Laura Pausini, Fabio Rovazzi, ma anche Rkomi, Enrico Ruggeri, i Pooh, Takagi & Ketra (le hit estive sarebbero state salve) Paola Turci, Tedua, Ultimo (sarebbe stato salvo anche Sanremo) e Mario Venuti.
Anche il repertorio Soundreef coinvolto inspiegabilmente
Ma perché usiamo il condizionale? Perché tutti gli artisti che hanno firmato con Soundreef avrebbero dovuto essere presenti sul catalogo musicale di Instagram e Facebook ed essere utilizzati in tutta tranquillità per i video sui social Meta. Tuttavia così non è andata: quel che ne è seguito è un vero e proprio caos di cui è difficile risalire al bandolo della matassa.
Nella giornata odierna, Soundreef ha aggiornato la sua nota stampa per chiarire quanto stava succedendo:
Sappiamo che il take down dei brani da parte di Meta, già iniziato nel pomeriggio di ieri, sta riguardando non solo il repertorio SIAE e il repertorio Soundreef con essa condiviso, ma anche il repertorio integralmente amministrato da Soundreef e i repertori esteri. È evidente che l’esito della trattativa tra Meta e SIAE sta quindi danneggiando tutte le società di collecting operanti, in Italia e non. Data l’eccezionale gravità di questo evento senza precedenti alcuni, Soundreef sta direttamente contattando entrambe le parti per capire come l’intera negoziazione sia stata condotta e lavorando per ripristinare sulle piattaforme Meta tutti i brani di cui amministra totalmente i diritti. Rimane inteso che, dovessero emergere eventuali responsabilità rispetto al non raggiungimento di un accordo, Soundreef farà valere i diritti in relazione ed in difesa del proprio repertorio.
In parole povere, Meta non sta eliminando solamente le canzoni Siae, ma anche quelle che non avrebbero dovuto essere toccate di Soundreef, come testimoniato da diversi utenti e lavoratori del mondo della musica.
Ora dunque non ci resta che attendere quale sarà la prossima svolta di quella che sta diventando una vera e propria querelle tecnologica piena di colpi di scena.
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