A volte ritornano: dopo 2 mesi riappare la Venere di “Open to Meraviglia” (ma nel frattempo è finita sotto inchiesta)

Un vero e proprio flop, una sparizione (e riapparizione) misteriosa e ora anche un’inchiesta per danno erariale: è questo il bilancio totalmente fallimentare della campagna “Open to Meraviglia” voluta dal Ministero del Turismo

È proprio il caso di dirlo: a volte ritornano. Purtroppo, però, questa volta non ci troviamo di fronte ad un gradito ritorno, quanto ad una pezza all’italiana, fatta peraltro in fretta e furia per mettere a tacere le insinuazioni degli ultimi giorni (e ottenendo ovviamente l’esatto opposto, ovvero altri – gli ennesimi – sfottò da parte dei social).

Stiamo parlando della campagna “Open to Meraviglia”. Ve la ricordate? Ne avevamo parlato al suo lancio, lo scorso aprile, e già allora aveva convinto ben pochi, divenendo virale più per le polemiche che per altro.

E la situazione non è migliorata, anzi. Da quel momento è ulteriormente precipitata dato che l’iniziativa, sostenuta con 9 milioni di euro dal Ministero del Turismo, è letteralmente sparita dai social. L’ultimo post risaliva a circa 2 mesi fa, salvo ora “riapparire” poche ore fa in extremis dopo le voci che si sono susseguite.

Secondo un articolo pubblicato su Repubblica, infatti, la Corte dei Conti del Lazio ha avviato un’indagine sulla campagna promozionale per accertare possibili irregolarità. Il sospetto è che ci sia stata una gestione negligente dei fondi pubblici, poiché l’investimento consistente fatto per l’iniziativa è sembrato produrre pochi risultati concreti prima della sua interruzione precoce.

La sparizione improvvisa e senza motivazioni

La campagna, voluta dalla Ministra del Turismo Daniela Santanchè, ha come detto destato fin da subito discussioni a causa delle scelte grafiche al limite del caricaturale e dei concetti ritenuti poco moderni e poco adeguati.

L’iniziativa ha come protagonista la dea raffigurata nel celebre dipinto “La nascita di Venere” di Sandro Botticelli ritratta in varie location famose in Italia, mentre compie azioni tipiche della cultura italiana tentando (è proprio il caso di dirlo) di sponsorizzare città, borghi e cucina del Belpaese.

Il budget complessivo destinato all’iniziativa prevedeva varie attività con la figura della dea, come ad esempio l’affissione di cartelloni pubblicitari negli aeroporti internazionali e una significativa presenza sui social media. Tuttavia, le attività sui social si sono interrotte a fine giugno, proprio nel pieno dell’estate in cui tanto sarebbe servita.

Inoltre il video di presentazione della campagna è scomparso. Le pagine Twitter, Facebook e TikTok associate alla campagna non sono più accessibili e su YouTube lo spot iniziale della campagna è stato rimosso temporaneamente (anche se è stato successivamente ripubblicato). Questo spot sembra essere costato 138.000 euro, appena al di sotto della soglia che richiede una gara d’appalto pubblica. Di qui la volontà della Corte dei Conti di far luce su quanto sta accadendo.

La Venere fornisce le spiegazioni della sua sparizione

Ora però c’è una novità, come vi abbiamo anticipato. Dopo l’ultimo post su Instagram che risaliva al 27 giugno, ecco che l’account è ritornato in auge poche ore fa con la Venere in persona che fornisce le “sue” motivazioni sulla propria assenza. Ecco qui la didascalia:

Ciao! So bene che avete sentito la mia mancanza e mi fa piacere sapere che vi siate così tanto preoccupati per me. Ecco la verità: avevo promesso di portare le bellezze della nostra Italia in giro per il mondo e così ho fatto. Aeroporto dopo aeroporto, città dopo città. Perché quando si ama davvero qualcosa, si desidera condividerla con il mondo intero. La nostra Nazione merita di brillare sempre di più e io sono qui per assicurarmi che accada. ❤️ Grazie per avermi atteso. Nuove avventure ci aspettano! 🇮🇹

Insomma, sembra proprio un tentativo di salvare il salvabile con il Titanic che non solo ha già urtato l’iceberg ma sta anche già affondando. Da parte sua, però, il Ministero del Turismo ha sostenuto che non vi è alcun problema e che il contratto con l’agenzia di comunicazione incaricata della campagna, Armando Testa, è ancora in corso.

Il Ministero ha spiegato che c’è stata una “scelta ponderata” per indirizzare il traffico verso il sito Italia.it, dove sono presenti aggiornamenti sulle attività turistiche nel Paese. Inoltre ha assicurato che la dea “tornerà a essere protagonista” nella campagna. Sarà vero e, soprattutto, si arriverà ai risultati sperati o sarà l’ennesimo spreco di fondi pubblici?

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