Le sue opere, quasi 10mila, riflettono il ritmo e la poesia. Ecco chi era Paul Klee, l'artista al quale oggi Google ha dedicato il suo doodle.
Nacque oggi 139 anni fa il pittore svizzero che, primo fra tutti, applicò alla pittura il concetto musicale di polifonia
Maestro del colore e del ritmo con uno spirito libero e allo stesso tempo influenzato dal cubismo, dall’espressionismo e dal surrealismo, Paul Klee fu un prolifico artista tedesco di origine svizzera che i più esperti rappresentano come l’evoluzione dell’intero artista. È per questo che oggi, nell’anniversario della sua nascita, Google gli dedica uno dei suoi famosi doodle.
Paul Klee è nato oggi, il 18 dicembre di 139 anni fa, nel 1879, a Münchenbuchsee (Svizzera). Era secondogenito, il primo maschio del matrimonio tra un professore di musica tedesca e una cantante svizzera, quindi a casa divenne presto chiaro che si sarebbe dedicato alla musica. Seguendo i desideri dei suoi genitori, all’inizio voleva diventare un musicista, ma nell’adolescenza decise per le arti visive, in parte a causa di un puro spirito di ribellione e in parte per la convinzione che la musica moderna non avesse alcun significato per lui, anche se la musicalità e il ritmo lo avrebbero accompagnato per tutta la vita e si sarebbero riflessi nelle sue opere.
Il suo sviluppo e la sua progressione nell’arte, infatti, sapendo come raccogliere ciò che riguardava ogni stile artistico, non lo allontanavano mai dalla musica: le sue opere riflettono il ritmo e la poesia, fino a diventare un maestro nell’uso del colore.
Più in là negli anni, un viaggio a Tunisi gli valse la rivelazione di come usare straordinariamente la tavolozza dei colori e iniziò così a studiare e a scrivere sulla teoria del colore, diventando un riferimento tra i suoi contemporanei:
“Il colore mi possiede, non ho bisogno di perseguirlo, so che mi possiede per sempre… il colore e io siamo una cosa. Sono un pittore”.
Da quel momento, i suoi “Scritti sulla teoria della forma e del design” sono considerati così importanti per l’arte moderna da essere paragonati all’importanza del “Trattato sulla pittura” di Leonardo da Vinci per il Rinascimento.
Con più di 9mila opere dipinte in diverse fasi, le sue produzioni alludono quasi sempre alla poesia, alla musica e ai sogni, a volte includono parole o note musicali. Per Paul Klee l’astrazione era uno strumento molto importante per trovare mondi paralleli che sospettava fossero nascosti dietro la cosiddetta realtà.
“Un pittore non dovrebbe dipingere ciò che vede, ma ciò che vedrà”.
La polifonia
Il termine “polifonia” caratterizza gran parte delle quasi 10mila di Klee. La polifonia è intesa come quel tipo di scrittura musicale che prevede l’uso simultaneo di più voci e temi musicali, che può essere applicato anche alla pittura. Secondo Paul Klee, di fatti, nonostante siano “ferme”, le immagini possono rendere percepibile la sensazione del “divenire temporale” anche più dell’ascolto di un brano musicale.
Secondo l’opinione dell’artista, la polifonia pittorica sarebbe anche superiore a quella musicale, perché può rendere con più efficacia la natura del movimento, come lei stesso descrive: “Il semplice movimento ci sembra banale. L’elemento tempo va eliminato. Ieri e oggi come contemporaneità. La polifonia nella musica può sfuggire in parte a questa esigenza. […] La pittura polifonica supera la musica, in quanto qui il tempo è qualcosa di più che spazio… Il concetto della contemporaneità vi si manifesta più intensamente. Per rendere evidente il movimento a ritroso che concepisco nella musica, richiamo l’attenzione sull’immagine riflessa nei vetri di una vettura tramviaria in corsa”.
E allora buon compleanno Paul Klee!
Leggi anche