Le 5 star indigene di TikTok che attraverso i social rivendicano la loro identità e la cultura Inuit

Nel programma di Tik Tok per creatori digitali ci sono anche cinque indigeni Inuit che attraverso i social rivendicano la loro cultura e si battono per i loro diritti e per l'ambiente

Tra i quaranta creatori digitali indigeni scelti nel programma di Tik Tok ci sono anche cinque Inuit, popolo che conosciamo bene per le loro battaglie ambientaliste e per la difesa delle terre ancestrali.

Si chiama TikTok Accelerator for Indigenous Creators ed è un incubatore creato proprio per fornire ai creatori digitali di diverse popolazioni indigene una formazione online per aumentare i loro follower e far crescere il proprio profilo. ll programma di sei settimane, che durerà fino al 2 dicembre, è sviluppato dal National Screen Institute e da TikTok Canada. Perché ne stiamo parlando? Perché tra i partecipanti, da un comitato indipendente dei professionisti sono state selezionati anche cinque indigeni Inuit che, attraverso il proprio spazio digitale, rivendicano la propria identità, lottando contro chi per anni ha cercato di cancellare la loro cultura, di farli scomparire.

Noi abbiamo parlato tante volte degli Inuit e delle loro battaglie contro lo sfruttamento delle miniere in Groenlandia, ma non solo. La popolazione Inuit è originaria delle regioni costiere artiche e subartiche dell’America settentrionale e della punta nord-orientale della Siberia e negli anni ha dovuto fare i conti con condizioni di vita svantaggiose e tentativi di colonizzazione. Con l’avvento di Instagram e Tik Tok, le nuove generazioni hanno trovato un modo nuovo di comunicare chi sono e abbattere i pregiudizi. Ecco perché vedere cinque Inuit selezionati come creatori digitali rappresenta una vittoria per tutti.

C’è Angela Aula, che ha più di 12mila follower su @inuk.beauty , è nata nel Nunavut ma vive a Toronto da 30 anni. Aula usa la sua pagina TikTok per condividere il suo talento come truccatrice Inuit. “Faccio del mio meglio per rappresentare la mia gente in ogni modo possibile, truccarsi è una di queste”, si legge sul suo profilo. C’è Braden Johnston che ha 109mila follower su @kadlun, viene dalla comunità di Kugluktuk. Su TikTok racconta il suo percorso di tossicodipendenza e la sua riconciliazione con la madre e la cultura Inuit.

Poi c’è Inuk Trennert che ha oltre 26mila follower su @inuk360  dove insegna a intrecciare i capelli con pratiche indigene e dove mostra i suoi gioielli e la sua arte sotto il nome di Inuk 360. La ragazzi spiega che utilizza i suoi social media per sensibilizzare su questioni come la salute mentale, la prevenzione del suicidio e per rompere il silenzio sulla violenza domestica e attirare l’attenzione su donne e ragazze indigene scomparse e assassinate, essendo una delle ragazze sopravvissute alla scuola residenziale indiana.

Poi c’è Julia Ulayok Davis, che ha più di 10mila follower su @juliaulayok, è una cantante, attrice e compositrice e spera di creare un ‘Inuit musical’ ispirato dalle sue esperienze personali. Infine, c’è Willow Allen, che ha 500mila follower su @willow.allen , è una modella di Inuvik e racconta attraverso la moda le sue origini e la sua cultura.

Questa è la seconda edizione del programma. “Sono entusiasta del percorso che intraprenderanno i creatori digitali. Decolonizzare i nostri spazi digitali e la rappresentazione indigena è incredibilmente importante. Non vedo l’ora di lavorare a fianco di questi creatori mentre raccontano le loro storie”, spiega Sherry Mckay di Tik Tok in un comunicato stampa. Ulteriori informazioni sui partecipanti sono disponibili sul sito web di TikTok Accelerator for Indigenous Creators .

Fonte: Inuit Art Fundation /National screen Institute

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