Se hai ricevuto una “Convocazione in giustizia” dal Comandante dei Carabinieri Teo Luzi, fai attenzione: è l’ennesima truffa

Come riconoscere e reagire adeguatamente alle e-mail fraudolente che si spacciano per comunicazioni ufficiali del Ministero dell’Interno, utilizzando il nome del Comandante dei Carabinieri

Recentemente, è stata rilevata una serie di tentativi di phishing tramite e-mail che sembrano essere inviate dal Ministero dell’Interno e firmate dal generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, Comandante dei Carabinieri. Questi messaggi ingannevoli sollecitano i destinatari a inviare informazioni personali a un indirizzo di posta elettronica specificato per allegare documentazione che li scagionerebbe da accuse non specificate, inquadrando la situazione come parte di un’indagine internazionale guidata dall’Interpol.

Le accuse avanzate nelle e-mail sono gravemente compromettenti e completamente infondate, citando illeciti come coinvolgimenti in attività illegali senza fondamenti. Gli autori delle e-mail pretendono la consegna di informazioni personali sotto la minaccia di divulgazione di dati compromettenti ai media, una tattica intimidatoria volta a manipolare i riceventi.

Come gestire queste comunicazioni

È importante essere consapevoli che la legislazione penale italiana non autorizza le notifiche di accuse via e-mail né richiede ai destinatari di fornire giustificazioni per presunti reati attraverso questo mezzo. La pratica descritta in queste e-mail fraudolente, che alludono a una registrazione in un registro pubblico per reati sessuali, è altrettanto infondata e non ha riscontri nella realtà giuridica italiana.

Nonostante il nome del Comandante Generale dei Carabinieri, Teo Luzi, venga utilizzato in modo improprio, è fondamentale riconoscere che le vere comunicazioni delle autorità non verrebbero mai inviate tramite un semplice servizio di posta elettronica accessibile al pubblico. L’indirizzo e-mail fornito nelle false comunicazioni non appartiene a quelli istituzionali dell’Arma dei Carabinieri, ma è stato creato utilizzando un comune fornitore di servizi digitali, cosa che già di per sé dovrebbe sollevare sospetti.

Di fronte a questo tipo di comunicazioni, è essenziale non rispondere e non interagire con i mittenti. Inoltre, è importante informare le autorità competenti riguardo questi tentativi di frode, contribuendo così a fermare la diffusione di queste attività criminali e a proteggere ulteriori potenziali vittime.
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Fonte: Polizia Postale

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