Rebecca Manzi Si sta diffondendo su TikTok il “Metodo #GrissinBon”, ovvero una strana camminata simulata dai giovani (e meno giovani) di tutta Italia. Ma da dove nasce? E quale è il suo significato?
@la_federica98/TikTok
Sui social tutto diventa un trend virale, anche i temi più difficili, come la violenza sessuale. In questo contesto, sta emergendo il fenomeno del “Metodo GrissinBon” che sta suscitando un ampio dibattito riguardo le sue implicazioni sociali, ammesso che siano queste le sue reali origini, di cui si sono perse le tracce tra le varie ipotesi messe in campo.
Resta il fatto che ormai da giorni questo trend, nato in modo apparentemente casuale e diffuso sui social media, ha sollevato diverse riflessioni riguardo la cultura dello stupro, la percezione del rischio tra le donne e come vengono trattati questi temi così sensibili.
Il “Metodo GrissinBon”, così come si sta diffondendo, consiste in una strana e buffa camminata simulata da giovani donne, ripresa e condivisa sui social media, con l’obiettivo, si dice, di dissuadere potenziali aggressori che vogliono abusare di loro.
La tendenza è stata associata alla sigla dello spot pubblicitario di un noto marchio alimentare, sebbene non vi sia alcuna connessione diretta.
Qual è l’origine del trend
L’origine esatta del trend rimane poco chiara. Alcuni ritengono che possa essere legato alla musichetta della sigla dello spot, reinterpretata in chiave moderna e utilizzata ironicamente per creare brevi video. Altri lo collegano a un video virale del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in cui viene messa in risalto una camminata insolita.
O ancora c’è chi sostiene che rimandi ad un altro noto trend social che vedrebbe sconosciuti chiedere ai passanti che musica ascoltino nelle cuffie. Qualcuno, in uno di questi video, avrebbe risposto “GrissinBon”, attirando l’ilarità degli utenti.
C’è, infine, chi ritiene che sia originato dall’utente @ERGOATDETIKTOK56 su TikTok, diventando virale sulla piattaforma.
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Cosa ci insegna il successo del trend GrissinBon?
Il fenomeno del “Metodo GrissinBon”, in ogni caso, evidenzia la persistente presenza della cultura dello stupro nella società, con le giovani donne che ritengono “normale” sviluppare strategie per evitare il rischio di violenza sessuale. Si arriva a vedere lo stupro come una questione da stigmatizzare, nonostante la grande preoccupazione.
Questo porta alla luce la profonda paura e preoccupazione che molte donne provano nel camminare da sole o con amiche per le strade di notte, riflettendo una realtà in cui la sicurezza personale è una preoccupazione costante.
D’altro canto, l’associazione di una canzone di un marchio con una tematica così seria potrebbe essere considerata come un’insensibilità nei confronti delle vittime e potrebbe causare danni d’immagine all’azienda stessa. Ci sarebber poi l’ampio discorso da fare sul caso opposto, overo che questo tipo di viralità potrebbe portare ad una pubblicità involontaria per il prodotto.
Il futuro del “Metodo GrissinBon” rimane incerto, come per ogni tendenza sui social media.
Tuttavia, la sua durata non cambierà la realtà della paura e della preoccupazione che molte donne vivono quotidianamente.
La discussione su queste tematiche deve continuare, certo, ma altrove e non sicuramente con un trend sui social che punta a far “ridere”.
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