“Ho scelto ++++ perché è simile al latte materno”. E' il post della blogger Chiara Ferragni che pubblica una foto su Instagram tenendo in braccio il proprio bambino e in bella mostra, un contenitore di latte artificiale, che pubblicizza in maniera non troppo velata (anzi). Dopo qualche ora di critiche feroci, il post è stato rimosso (anche per questioni legali).
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“Ho scelto ++++ perché è simile al latte materno”. È il post della blogger Chiara Ferragni che pubblica una foto su Instagram tenendo in braccio il proprio bambino e in bella mostra, un contenitore di latte artificiale, che pubblicizza in maniera non troppo velata (anzi). Dopo qualche ora di critiche feroci, il post è stato rimosso (anche per questioni legali).
“I chose +++ because it is close to breast milk”. Secondo la Ferragni, dunque, il latte artificiale sarebbe simile al latte materno. Una frase che ha suscitato non poche polemiche soprattutto perché lo slogan, l’indicazione della marca del prodotto e la foto in sé, suonano tanto di pubblicità (e neanche tanto occulta).
Non spetta né a noi, né di certo alla Ferragni stabilire cosa sia meglio per i propri figli: ogni mamma ha le proprie esigenze ed è giusto che si senta libera di nutrire il neonato come vuole e come meglio crede. Ma da qui a dire che il latte materno e quello artificiale siano simili, ce ne vuole davvero.
Il tema è da sempre controverso e dibattuto. Ma che il latte materno possa essere considerato addirittura un vero e proprio “farmaco” che fa bene a mamma e bambino lo dicono gli esperti della Società italiana di neonatologia, e non solo. L’Assemblea mondiale della sanità con una risoluzione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) consiglia e promuove il latte materno riconoscendolo come fondamentale almeno nei primi sei mesi di vita del neonato.
In Italia è illegale pubblicizzare questi prodotti
Ma qui il punto è anche un altro e va al di là delle scelte personali, di giudizi e pregiudizi, perché la blogger Ferragni con il suo post ha violato la legge. In Italia è illegale reclamizzare il latte artificiale per neonati, lo dice chiaramente il decreto 9 aprile 2009, n. 82, in attuazione della direttiva 2006/141/CE. Riferimenti si trovano anche nel Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno Oms/Unicef.
“Molto grave che la Ferragni scriva che il latte artificiale sia simile a quello materno”, scrive su Facebook International Baby Food Action Network, la rete che da sempre si propone di far avvenire miglioramenti duraturi nelle pratiche alimentari di neonati e bambini.
Non discutiamo quindi la scelta della Ferragni di nutrire suo figlio con il latte artificiale, ma discutiamo il modo subdolo di fare pubblicità a un prodotto di marca. La blogger vive negli Stati Uniti dove non vige il divieto di reclamizzare il latte artificiale, ma il post è visibile in Italia dove esistono norme severe.
Vista la rimozione immediata qualche dubbio sarà venuto anche al suo staff.
Latte artificiale spesso nella bufera
Tempo fa vi avevamo parlato del fatto che il latte in polvere per neonati può contenere olio di palma e contaminanti pericolosi oltre la dose giornaliera. Dalle analisi condotte lo scorso anno da Altroconsumo su diversi marchi di latte in polvere erano emersi dati davvero preoccupanti. Nel latte artificiale infatti possono essere presenti oli di scarsa qualità come olio di palma e olio di colza e contaminanti pericolosi per i più piccoli. Per approfondire leggi qui
A gennaio di quest’anno, ben 83 nazioni sono state coinvolte nella vicenda del latte in polvere per neonati contaminato da salmonella. Partito dalla Francia, l’allarme ha fatto il giro del mondo. A fine mese, nonostante il richiamo dei prodotti, erano stati riscontrati 35 casi di contagio da salmonella fra i neonati con età inferiore ai sei mesi residenti in diverse regioni della Francia. Di questi 16 erano stati addirittura ricoverati. Per approfondire leggi qui
La bellezza dell’allattamento al seno
Non è la prima volta, comunque, che la blogger finisce nella bufera parlando di allattamento al seno. Fin dal secondo mese, ha scelto di nutrire Leone non solo al seno, ma anche con i biberon (riempito sia del suo stesso latte che di quello artificiale) dicendo di adorare le persone che allattano fuori casa, ma che lei avrebbe paura di essere fotografata al parco e al ristorante.
Ci viene un po’ da sorridere visto il lavoro che ha scelto di fare, visto che la foto di Leo è stata pubblicata forse a 4 minuti dal parto e che i seguaci conoscono ogni centimetro del corpo della blogger, ma anche su questo non discutiamo.
Una cosa sola lasciatecela dire: è bellissimo vedere una mamma che allatta e tanti vip per fortuna lo fanno senza remore, da Gisele Bundchen a Bianca Balti fino Eva Riccobono.
Qualunque sia la scelta di ogni donna, l’allattamento non dovrebbe essere strumentalizzato, utilizzando metodi subdoli di guadagno.
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Dominella Trunfio